I 10 Vampiri del passato più importanti del Cinema

Al cinema le cose non possono mai rimanere uguali a se stesse, le figure di film in film cambiano e si evolvono. Dimenticando quindi i vampiri moderni, quelli che dagli anni ‘90 in poi hanno cominciato a diventare qualcos’altro perdendo molte delle loro caratteristiche originali, ecco qui i 10 migliori vampiri in senso classico.


10. Se ti mordo… Sei mio

Impossibile non voler bene a questa commedia degli albori di Carrey (e anche uno dei primi esempi di titolazione italiana “Se fai questo allora quest’altro”) in cui esagera, prende in giro e si mette in mostra ma con una fedeltà invidiabile a tutte le caratteristiche fondamentali del vampirismo classico.


9. Vampires

Negli anni ‘90 quando ormai i vampiri diventavano qualcos’altro (grazie a Dal tramonto all’alba o Buffy) Carpenter teneva duro e pur andando in deroga a 2-3 leggi fondamentali cercava di mettere in scena la lotta per l’eliminazione dei vampiri attraverso una gang di cacciatori che costituisce il vero nucleo centrale del film. Di certo azzecca la componente d’eccitazione sessuale del vampirismo, il fatto che la femmina sia vittima gaudente.


8. Ammazzavampiri

Erano gli anni ‘80 e anche nelle cose serie ci si doveva divertire, così arriva Ammazzavampiri (riproposto anche pochi anni fa), una commedia a tema vampiresco con un sottofondo serio e molti momenti centrati. C’è la sensazione della deviazione adolescenziale e del teen movie, ma si respira anche un rigore filologico di cui beneficia tutta la storia.

 


7. Thirst

Non ci sono i Carpazi e addirittura i vampiri sono asiatici, le basi per la più netta delle deviazioni e invece Park Chan-wook va al centro del senso ultimo d’onnipotenza del morso del vampiro, il senso del contagio e la malattia della dipendenza con una punta di romanticismo. Trova insomma i temi veri e profondi del mito del vampiro (perchè funziona tanto) e li mescola con i suoi in un film straordinario, moderno e classico. Vi basti questa clip, un minuto in cui c’è tutto.


6. Lasciami entrare

È piombato nelle nostre sale come un alieno questo film svedese che ha ha tradito ogni elemento originale (si svolge per l’appunto in Svezia ad inizio anni ‘80 tra bambini), per centrare davvero quelli che contano, affrontando un punto raramente affrontato dagli altri film, ovvero il rapporto servo/padrone che il vampiro ha bisogno di instaurare e andando a guardare come questo si fondi sulle insicurezza umane. Quando vi dicono “Eh ma i vampiri sono una figura ancora capace di parlarci della nostra vita” intendono questo.


5. Nosferatu

Ha fatto di tutto per non essere denunciato e comunque è stato denunciato. Aveva cambiato i nomi e grottescamente anche il dettaglio dei canini appuntiti (li avevano fatti diventare gli incisivi), insomma non aveva i soldi per pagare i diritti a Stoker ma lo stesso Murnau aveva capito il romanticismo di questa storia e voleva farci un film a tutti i costi, uno che unisse sesso (per quel che si poteva alludere all’epoca, ma l’ombra della mano sul corpo e che si chiude sul cuore è un’idea memorabile), paura e poesia. Nasce così uno dei film di vampiri più duri e puri anche se il conte si chiama Orlok.


4. Dracula

Quello di Bela Lugosi, un gioiello di dandysmo. Contrariamente alla vulgata non è fedelissimo ma si concentra solo su un elemento, la sessualità. Il conte Dracula frequenta la buona società, è irresistibile, fuma le sigarette con fare alla moda, dialoga in maniera forbita e poi con uno sguardo ammalia le sue prede. In anni di censure fortissime Dracula non era il brivido della paura ma quello dell’eccitazione.


3. Intervista col vampiro

La grande revisione è partita tutta da qua, dai romanzi di Ann Rice in cui i vampiri si struggono tanto quanto mordono. Lei però era molto fedele alla tradizione, solo sceglieva di concentrarsi su altro. I suoi vampiri erano figure spaventose e dei reietti ma terribilmente affascinanti (non a caso per il film si scelsero i due attori più belli del momento), tuttavia a rendere diverso l’approccio c’era la maniera in cui li guardava, con una pietà e una partecipazione inedite. Come fosse lei stessa un vampiro e capisse più i problemi loro che quelli degli umani.


2. Dracula di Bram Stoker

Nasceva come operazione nostalgia, come ritorno alle origini, il primo film a voler seguire pedissequamente il libro e a riprendere i trucchi original di Murnau. Una cosa vecchio stampo che tuttavia, visto con gli occhi di oggi e in confronto agli altri sembra sparare in tutte li direzioni, non mancando nessuno dei punti dell’elenco di cosa fa un vampiro ma senza un’idea chiarissima di cosa approfondire.


1. Dracula il vampiro

Gli interni d’altri tempi, i castelli con le guglia, il gotico, i mantelli, il sangue eccessivamente rosso… È quello della Hammer il vampiro per antonomasia, quello che ha canonizzato il genere, che viene imitato nelle parodie e che nell’immaginario collettivo è identificabile con quella figura. Chi non sa niente di vampiri lo stesso lo riconosce quando vede Christopher Lee. Tra tutti è quello che si è davvero imposto.