“Interstellar”: Jonathan Nolan rivela il finale originale

Interstellar, l’ultimo lavoro di Christopher Nolan, è stato a lungo discusso, non solo relativamente all’apprezzamento generale della pellicola, ma soprattuto in merito alle teorie cosmologiche e fisiche su cui la pellicola si basa. Tratto da un testo dello scienziato Kip Thorne, Interstellar presenta infatti complessità teoriche non indifferenti.

Le sue vicende produttive sono inoltre piuttosto articolate: la sceneggiatura girava per le scrivanie dei produttori di Hollywood da diversi anni ed era passata anche tra le mani del fratello del regista, Jonathan Nolan. Proprio lui in questi giorni è tornato sulla questione nodale del film, il finale, per raccontare come sarebbe dovuto finire.

Ricordiamo tutti che Interstellar si chiude con un lieto fine in cui il personaggio di Matthew McConaughey riesce a ricongiungersi con la figlia e poi a partire alla ricerca della collega Anne Hathaway. Le intenzioni originali erano invece differenti: il finale sarebbe stato più tragico, spiega Jonathan Nolan. In parole povere «Il wormhole sarebbe dovuto collassare quando Cooper avesse cercato di inviare dei dati».

Questo epilogo più fosco però non chiarisce se la pellicola avrebbe comunque avuto un finale pacificante: nonostante la morte di Cooper, l’umanità avrebbe ricevuto i dati?  E, dunque, ci sarebbe stata speranza di sopravvivenza?

A quanto pare però le differenze non si limiterebbero alle conclusioni: Thorne ha rivelato che nella versione originale le anomalie gravitazionali che conducono Cooper e Murphy alla NASA nel film sarebbero state onde emanate dalla distruzione di una stella, tramite un buco nero. Le onde si sarebbero poi state intercettate da un informatore laser di un osservatorio che lo stesso Thorne avrebbe aiutato a sviluppare per il film. Per Nolan questa soluzione era però troppo complicata e sarebbe risultata ostica al pubblico.