Elle – La recensione: il controllo della paura

Paul Verhoeven, dopo quattro anni di assenza, ritorna dietro la macchina da presa e lo fa con Elle, il nuovo film thriller. Ecco la recensione in anteprima.

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Elle è un film del 2016 diretto da Paul Verhoeven, con protagonista Isabelle Huppert (Michèle), Laurent Lafitte (Patrick) e Anne Consigny (Anna) della Lucky Red.

Il film, che è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, è un adattamento cinematografico del romanzo del 2012 “Oh…” di Philippe Djian.

Elle uscirà nei cinema il 23 Marzo.

Sinossi:

Michèle è una di quelle donne che niente sembra poter turbare. A capo di una grande società di videogiochi, gestisce gli affari come le sue relazioni sentimentali: con il pugno di ferro. Ma la sua vita cambia improvvisamente quando viene aggredita in casa da un misterioso sconosciuto. Imperturbabile, Michèle cerca di rintracciarlo. Una volta trovato, tra loro si stabilisce uno strano gioco. Un gioco che potrebbe sfuggire loro di mano da un momento all’altro…

Acclamato dalla critica e dal pubblico del Festival di Cannes e vincitore di due Golden Globe 2017 per il Miglior film straniero e Migliore attrice protagonista, Elle arriva alla serata di premiazione degli Oscar© 2017 grazie all’interpretazione di Isabelle Huppert, candidata come Migliore attrice protagonista.

Verhoeven, con Elle, torna ancora più forte di prima e ci regala un grandissimo film che difficilmente lo si può inserire in un solo genere, infatti si passa da momenti di totale drammaticità a momenti quasi comici, sì, in Elle si ride anche. Si ride della meschinità della protagonista, Michèle, manager di una società di videogiochi, che tratta i suoi dipendenti tutti con indifferenza, freddezza e distacco. Si ride della vera violenza subita, dell’aggressione e dello stupro continuo che subisce.

La particolarità del personaggio di Michèle, figlia di un serial killer, è il modo in cui reagisce allo stupro, ovvero, in maniera del tutto imprevedibile: ignorandolo, andando avanti come non fosse successo nulla, ma al tempo stesso, cercando di scoprire il volto di colui che ha violato la sua privacy, il suo corpo e la sua casa. Il suo atteggiamento sembra quello di una persona che “non accetta la realtà”, un modo forse utilizzato come istinto di sopravvivenza.

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Allo stesso tempo Michèle è una donna forte, indipendente, che sa gestire situazioni critiche, senza peli sulla lingua, anche per le persone a lei care, questo comportamento lo riserva anche al figlio che sembra non avere niente in comune con lei.

Gli altri personaggi che ruotano intorno a Michèle sono: il suo ex marito Richard (Charles Berling), un miserabile scrittore che spera in una commissione di sceneggiatura per un videogame, suo figlio Vincent che non riesce a combinare nulla di buono e offre, alcuni dei momenti più ironici del film, i suoi vicini di casa Virginie, amante della chiesa, e Patrick (Laurent Lafitte) e, infine, la madre, che nonostante la sua età, si diverte con i ragazzi. Il ruolo più importante che svolge Michèle su tutti loro è uno solo: il controllo, che diventa alla fine la chiave di lettura di tutto il film.

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L’attrice Isabelle Huppert è forse l’attrice più adatta a ricoprire questo ruolo complesso. Un’interpretazione magistrale e maestosa, è sorprendente vedere come donne oltre i ’50 anni possano regalare ruoli sia divertenti ma soprattutto provocanti.

In conclusione, nonostante lo si può classificare dark, scomodo, ironico, divertente e drammatico, Elle è quel tipo di film di cui il mondo del cinema ha bisogno. Non ha paura di abbattere le barriere, soprattutto quelle sessuali, ed è in grado di sconvolgere le fragili certezze del pubblico ma allo stesso tempo fornisce anche una lezione di vita costruttiva. Elle è un film senza vergogna e senza sensi di colpa.

VOTO: 8.5/10

Vi lascio con il trailer in italiano del film:

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