Tutte le date dei prossimi film della Disney

Dagli anni novanta la Walt Disney ha cominciato a realizzare una serie di nuovi progetti basati sui lungometraggi animati prodotti dallo studio: sequel, serie animate, live action e in qualche raro caso anche dei sequel cinematografici.

Tutto questo è iniziato con la presidenza di Michael Eisner, durante la quale sono state prodotte quattro opere: il film Fantasia 2000, Cenerentola II – Quando i sogni diventano realtà, Lilli e il vagabondo 2 – Il cucciolo ribelle e Ritorno all’isola che non c’è. Dalla metà/fine degli anni 2000, ovvero dall’insediamento nel 2005 di Bob Iger l’attuale CEO della compagnia, l’attenzione della Disney si è spostata sulla creazione di franchise portando ad una moltiplicazione di questi progetti, tra usciti e in lavorazione ce ne sono ben sedici.

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Disney's upcoming tentpole releases reflect the company's franchise strategy. (Click to enlarge.)

Le parole chiave sono diventate ‘marchio‘ e ‘franchise‘ ha spiegato lo scorso settembre a un gruppo di analisti l’ex CFO Jay Rasulo.

“Tutto quello che facciamo sono brand e franchise. Dieci anni fa eravamo più o meno simili alle altre società di media, con una base più ampia, un listino di grandi film, 20 pellicole circa, alcune franchise, alcune non delle franchise. Se guardate alla strategia del nostro listino adesso, alla strategia televisiva, quasi ogni aspetto della compagnia, siamo orientati sui brand e le franchise”.

E questa strategia è stata poi applicata sia alle proprietà della Pixar, della Marvel e della Lucasfilm. Dai 19 film prodotti dalla Disney nel 2006 dove solo 2 pellicole facevano parte di una franchise, oggi la compagnia non fa uscire più di dieci pellicole all’anno circa, e la maggior parte sono basate su IP in loro possesso. Inoltre il flop del recente Tomorrowland spingerà la compagnia in questa direzione piuttosto che alla creazione di pellicole originali.

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Bisogna poi tener conto che nel solo 2011, undici franchise Disney hanno incassato più di 1 miliardo di dollari in merchandise, e nel 2014 la compagnia ha generato quasi 49 miliardi di dollari. Frozen che solo al cinema ha incassato 1.27 miliardi di dollari ha avuto un ruolo chiave in questi risultati e teniamo conto che i primi dati del 2015 dicono che le vendite del suo merchandise sono 10 volte superiori a quanto realizzato nello stesso periodo nel 2014. Con queste cifre non bisogna dunque stupirsi dell’arrivo dell’attrazione di Frozen all’Epcot, del sequel e del musical a Broadway.

Un comitato di 20 esecutivi analizza le franchise alla ricerca di nuove possibilità, ma la parola finale spetta a Iger. E quando un progetto originale come Zootopia viene creato, devono essere pensate le sue possibili ramificazioni, in spin-off, sequel e quant’altro. Anche i parchi a tema ormai seguono questa regola, e la maggior parte delle loro attrazioni sono basate quasi interamente su delle franchise. L’esempio più eclatante è il nuovo parco a tema di Shanghai dove la maggior parte delle attrazioni sono state selezionate in base alle franchise Disney più popolari della Cina, rendendo il parco uno dei più visitati al mondo.

Cartoonbrew nota che la realizzazione dell’ibrido Elliot, il drago invisibile potrebbe voler implicare il revival di classici meno noti al grande pubblico. Inoltre l’aridità creativa della compagnia che ha caratterizzato gli anni 2000 ha spinto la Disney ad una resurrezione delle classiche IP e ha sottolineato l’importanza di creare nuove proprietà che risuonino tra il pubblico.

La strategia di Iger, che rimarrà in carica fino al 2018, ormai sta influenzando gli altri studios e nei prossimi anni la saturazione del mercato sarà ancora più evidente. Toccherà al pubblico decidere se questo trend dovrà continuare o fermarsi.

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