Top 10 degli alberi del cinema

Cosa sono gli alberi? Sono solo semplici pezzi di legno? O sono saggi e antichi esseri che sopravviveranno alla nostra morte? Forse sono entrambi. Forse non sono nessuno dei due. Forse la stiamo facendo più grossa di quanto non sia in realtà. Comunque, con l’uscita nei cinema di Guardiani della Galassia, i verdi arbusti ottengono una nuova, entusiasmante chiave di lettura: Groot, il legnoso camminatore dello spazio che parla con la suadente voce di Vin Diesel. In suo onore, abbiamo pensato bene di proporvi una lista dei migliori alberi mai visti sul grande schermo.

Groot – Guardiani della Galassia (2014)

In realtà, Groot non è un albero: si tratta di una creatura senziente simile a un albero proveniente dallo spazio profondo, in quanto monarca del Pianeta X… insomma, non è certo qualcosa che si trova nel parchetto sotto casa. È vero, non è certo il più loquace della lista, visto che sa dire solo “Io sono Groot”, ma da quelle tre parole traspare sempre un significato più profondo. Anche perché Groot è super intelligente, praticamente un esperto di ingegneria della sovrapposizione quasi-dimensionale… è solo che la sua laringe non emette suoni di facile comprensione per l’orecchio umano. E comunque, rimane pur sempre un piacevole riparo dal sole.

Barbalbero – Il Signore degli Anelli: Le due torri (2002)

Padre e padrone della foresta di Fangorn, il più antico degli Ent e l’anima della festa. O forse no: Barbalbero parla in maniera compassata, sta bene attento a prendersi i suoi tempi (il motto è “non avere fretta”) e quasi ammazza di noia Pipino e Merry durante il loro incontro. Sebbene lui e i suoi fratelli Ent abbiano giocato un ruolo fondamentale nella caduta di Saruman e del suo esercito di orchi, Barbalbero è l’equivalente fatto albero dei cordiali, logorroici vecchini che ti raccontano la loro vita sui mezzi pubblici.

L’albero cavo – Il labirinto del fauno (2006)

Trattandosi di qualcosa concepito da Guillermo del Toro, non sarete sorpresi nel sapere che questo non è uno di quegli alberi dove ci si ritrova con gli amici per un amorevole tea party. No, l’albero de Il labirinto del fauno è una quercia contorta che ospita disgustosi insetti, scarafaggi e, non di meno, un rospo capace di rendere immortali. In questi casi, la regola da seguire è una sola: se nella foresta trovate un albero con un buco abbastanza grande da entrarci dentro in qualche modo, o che – ancora peggio – nasconde un portale per un mondo misterioso, lasciate perdere: ci sono tanti altri alberi con cui giocare.

Platano Picchiatore – Harry Potter e la camera dei segreti (2002)

Gli alberi sono quasi tutti stupidotti: se ne stanno lì imbronciati mentre incidiamo i nostri nomi nella corteccia, o mentre cerchiamo di scalarli. Il Platano Picchiatore di Hogwarts, d’altro canto, ha un bel caratterino. Piantato nel 1971, questo albero nasconde il passaggio che unisce la scuola alla Stamberga Strillante… e se qualcuno prova a passare, si becca una frustata di rami dritta in faccia. È la natura che si ribella? Forse M. Night Shyamalan stava cercando di dirci qualcosa in E venne il giorno…

Alberi posseduti – La casa (1981)

È una delle immagini più terribili dell’era “video nasty”: gli alberi del demonio che profanano il corpo di un’urlante Ellen Sandweiss. Il fatto che qualcosa di così semplice e innocente come un albero sia stato usato in maniera così sporca e horror dovrebbe farvi capire come ragiona la mente di Sam Raimi, un uomo che con la giusta inquadratura potrebbe farvi sembrare satanica anche una tazza di cereali. Ad ogni modo, gli alberi de La casa non sono certamente raccomandati per un picnic, né tantomeno per passeggiate romantiche.

Agente 13 – Agente Smart (2008)

Questo è sicuramente uno dei cameo più bizzarri della carriera di Bill Murray… sì, anche più bizzarro di quello in Benvenuti a Zombieland. Durante questa breve apparizione, il comico chiacchiera del più e del meno con l’agente Smart, chiedendogli di tornare a trovarlo mentre è ancora “in missione” nel suo costume da albero: vedere solo la faccia di Murray, al contempo triste e sorridente, spuntare da un grosso tronco rende tutto più divertente, in qualche modo.

Nonna Salice – Pocahontas (1995)

“Pocahontas… quell’albero mi sta parlando!” Con la sua faccia di corteccia verde e quegli occhi neri e incavati, la cara nonna Salice potrebbe essere il frutto di un incubo da indigestione del nostro amico Guillermo del Toro. Per fortuna siamo nell’universo Disney, e un albero con la faccia e una canzone nel repertorio è una cosa tranquillissima. Nel film, Nonna Salice dice a Pocahontas di ascoltare il suo cuore… noi, tuttavia, non vi consigliamo di chiedere consigli agli alberi, a meno che non vogliate essere presi in giro sul giornalino del quartiere.

Il (metaforico) albero della vita – The Tree Of Life (2011)

Per quanto ho capito io, Terrence Malick non si riferiva letteralmente a un albero della vita nel suo The Tree Of Life. Era più un discorso riferito a… tutti gli alberi. Tipo la natura, cose così. A modo nostro siamo tutti alberi, no? Mettiamo radici, estendiamo i nostri rami, perdiamo le foglie… mhh… no, momento, c’era davvero un albero in The Three Of Life, Brad Pitt e la sua famiglia ci giravano attorno parecchio nel film. Grazie al cielo. È quello l’albero di cui parlavo. Davvero. Dimenticatevi delle altre robe. Quello sì che era un albero che spaccava!

Gli alberi di mele – Il mago di Oz (1939)

C’è parecchia roba da incubo ne Il mago di Oz (eh!), ma l’idea che degli alberi parlanti ti strillino di tutto mentre raccogli i loro frutti, come succede a Dorothy, è parecchio angosciante. La cosa causa loro dolore fisico? Perché sembrerebbe dargli davvero fastidio. Per dire, un albero chiede a Dorothy qualcosa tipo “Come la prenderesti se qualcuno, passando, si prendesse un pezzo di te?”. Tutti gli alberi la vivono così male? Vorrete forse dirmi che in autunno gli alberi che perdono le foglie hanno la depressione da calvizie? È terribile!

Ad ogni modo, per fortuna lo Spaventapasseri interviene prima che Doroty ottenga dagli alberi un trattamento in stile La casa.

L’albero demoniaco – Poltergeist (1982)

I genitori di oggi hanno parecchio a cui pensare, anche senza l’assillo di un albero demoniaco che rapisce i loro bambini attraverso le finestre. OK, non è certo roba di tutti i giorni, ma potrebbe capitarvi se abitate in una casa costruita su un vecchio cimitero indiano: i figli dei coniugi Freeling, per dire, hanno dovuto respingere più volte le avances degli abitanti del loro giardino. Le cose sarebbero forse cambiate se i Freelings avessero mostrato più amore verso il loro albero? Tipo montando un’altalena con cui dondolare assieme? O magari arrampicandosi dolcemente sui suoi rami? Secondo me, la risposta è “assolutamente sì”. Anche gli alberi hanno dei sentimenti.


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