Una Mamma per Amica: 7 motivi per cui amiamo la Serie TV

Tutti noi aspettiamo con ansia il prossimo 25 novembre. E’ l’appuntamento più atteso di sempre, inaspettato ma voluto con ogni forza, a ben nove anni dalla sua conclusione, della serie che ci ha regalato il rapporto tra madre-figlia più tenero, più bello e divertente del piccolo schermo. Il 25 novembre è la data da incorniciare perchè sarà quel giorno in cui Netflix metterà a disposizione del proprio pubblico i quattro episodi (novanta minuti di durata ciascuno) di “Di nuovo insieme”, l’ottava stagione di Una mamma per amica, per raccontarci come sono cambiate le vite di Lorelai e Rory Gilmore da quando le avevamo salutate, nove anni fa. Ma andiamo a vedere tramite 7 motivi per cui amiamo follemente questa serie tv:

1. Lorelai e Rory: una coppia di protagoniste straordinariamente ordinarie

Potrà apparire ovvio, ma è impossibile non partire da loro due, la vera anima della serie. Lorelai (Lauren Graham), giovane madre single che dirige un albergo a Stars Hollow, fittizia cittadina del Connecticut, incarna in sé la vivacità, lo spirito di indipendenza, un pizzico di anticonformismo e soprattutto l’ironia (e l’autoironia) che costituisce la principale cifra narrativa dell’intera serie. Rory(Alexis Bledel), teenager studiosissima e super-diligente, è contraddistinta dalla passione per la lettura e per la conoscenza, da un’iniziale timidezza che saprà sciogliere via via con il passare degli anni, dall’altruismo e la gentilezza nei confronti di qualunque essere umano incroci sulla propria strada. Eppure, Lorelai e Rory non potrebbero essere più lontane dal concetto di stereotipo: a renderle così ‘vere’ e credibili, infatti, sono proprio la naturalezza dei loro comportamenti e delle loro reazioni, gli aspetti contraddittori, le piccole e grandi fragilità dei momenti più difficili, e di contro la forza di carattere che le accomuna come un codice genetico. Oltre, manco a dirlo, a quell’umorismo capace di estendersi dall’arguzia più sofisticata al puro nonsense, e al legame meraviglioso che le unisce: un legame in cui i rispettivi ruoli di madre e figlia sono contaminati da una complicità assolutamente unica e speciale.

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2. Dialoghi esplosivi alla velocità della luce

Strettamente correlata al primo punto è una delle caratteristiche distintive delle interazioni fra Lorelai e Rory, nonché della serie stessa: i suoi dialoghi. Oggi, del resto, non parleremmo ancora di Una mamma per amica se non fosse per la penna sopraffina della Sherman-Palladino e del suo team, perché le conversazioni fra le ragazze Gilmore surclassano senza difficoltà ogni confronto nel campo dei dramedy: per la già citata spontaneità, certo, ma pure per la quantità impressionante di citazioni e riferimenti culturali (dalla cultura più ‘elevata’ a quella schiettamente popolare), per le esilaranti incursioni nel nonsense, per quelle punchline da antologia che vorresti appuntarti e imparare a memoria. E poi, per la velocità: perché Gilmore Girls, con quegli scambi di battute pronunciate a raffica, è in tal senso l’erede più degno della screwball comedy classica americana. Ascoltare per credere, sempre se riuscite a star loro dietro…

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3. Gilmore’s friends: i comprimari

Se Lorelai e Rory sono due protagoniste magnifiche, altrettanto si può dire degli altri personaggi che popolano l’universo di Gilmore Girls: dai comprimari di maggior importanza a quelli usati principalmente in chiave comica (ma dotati comunque di una personalità ben definita), la “galleria umana” di Una mamma per amica risulta pressoché irresistibile. Citarli tutti, o anche solo una degna percentuale, richiederebbe troppo spazio, ma alcuni meritano quantomeno una menzione: oltre naturalmente a Luke Danes (Scott Paterson), burbero proprietario di una tavola calda e inguaribile spasimante di Lorelai, abbiamo la frizzante chef Sookie St. James (la futura star della commedia Melissa McCarthy), il concierge francese snob Michel Gerard (Yanic Truesdale), la migliore amica di Rory, la musicofila coreana Lane Kim (Keiko Agena), e la sua nevrotica nemica/amica Paris Geller (Liza Weil). Senza dimenticare il bizzarro, bislacco ma insostituibile Kirk Gleason (Sean Gunn), per il quale sembra impossibile elaborare una definizione adatta.

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4. Our little corner of the world: Stars Hollow

La maggior parte dei personaggi appena citati, insieme a tantissimi altri (la severissima signora Kim, il pedante amministratore comunale Taylor Doose e perfino una guest star illustre quale la cantautrice Carole King nella parte di Sophie Bloom, proprietaria di un negozio di musica), animano la località in cui tutti noi vorremmo vivere o, senza esagerare, quantomeno trascorrere un piacevole soggiorno: Stars Hollow. Perfetto modello della cittadina idilliaca della provincia americana, Stars Hollow rappresenta in un certo senso il lato opposto di Twin Peaks: ovvero un microcosmo variopinto e talvolta sopra le righe, ma in cui non c’è traccia di malvagità o di violenza (come scoprirà la povera Paris, che tenterà invano di sfruttare Stars Hollow per un’inchiesta sugli aspetti torbidi della vita in provincia).

Stars Hollows, al contrario, simboleggia un’America ancora immersa nella propria “età dell’innocenza”: un luogo quasi fiabesco, nella sua natura ridente e placida, ma contrassegnato da bizzarre manifestazioni pubbliche (impossibile tenere il conto delle diverse “feste di paese” che si susseguono nel corso della serie), dalle imperdibili riunioni cittadine nella scuola di danza dell’eccentrica Miss Patty, presiedute da un Taylor quanto mai dispotico, e dagli innumerevoli eventi che animano le giornate di questa piccola comunità… un “piccolo angolo di mondo”, corredato addirittura del proprio ‘menestrello’ di strada, che è entrato nel cuore di tutti gli spettatori della serie.

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5. I grandi amori di Rory

Come in ogni racconto di formazione che si rispetti, un elemento cruciale può essere identificato nell’educazione sentimentale della protagonista più giovane, Rory Gilmore. Mentre a Lorelai, fra un ingombrante ex compagno e un paio di fidanzati più o meno ufficiali, serviranno quattro stagioni piene per iniziare a frequentare Luke, nei sette anni di Una mamma per amica Rory avrà in tutto tre relazioni, che in più di un caso però rischieranno di sovrapporsi l’una sull’altra con esiti imprevisti. E da sempre il pubblico si divide fra i sostenitori delle tre ‘fazioni’ sul ragazzo più adatto per Rory: il premuroso e romantico Dean Forester (Jared Padalecki), il suo primo fidanzato nel periodo del liceo; il bad boy Jess Mariano (Milo Ventimiglia), nipote ribelle di Luke, che condivide con Rory l’amore per la letteratura; e Logan Huntzberger (Matt Czuchry), ricco, affascinante e viziato rampollo dell’altissima borghesia e compagno di studi di Rory a Yale. In A Year in the Life li ritroveremo tutti e tre: si preannuncia forse uno scontro all’ultimo sangue per il cuore di Rory? E i fan della serie, che in maggioranza hanno sempre tifato per Jess, avranno la soddisfazione di vedere la loro coppia preferita finalmente ricomposta?

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6. Friday night fever: le cene del venerdì sera

È uno degli appuntamenti immancabili di ogni singolo episodio (o quasi) di Una mamma per amica: la cena del venerdì sera, celeberrima tradizione imposta fin dal pilot a una Lorelai tutt’altro che entusiasta dai suoi altolocati genitori, Richard (Edward Herrmann) ed Emily (Kelly Bishop), in cambio del pagamento della retta scolastica di Rory. Un rituale che, per i Gilmore, ha la priorità assoluta su tutto il resto, e che ha dato vita ad alcuni fra i momenti più tesi, drammatici, assurdi ed esilaranti nella storia della serie. Dall’apparizione di cameriere sempre nuove (e puntualmente maltrattate dall’impietosa Emily) all’aperitivo in salotto, per poi passare a cene di volta in volta buffe, imbarazzanti o potenzialmente esplosive, il venerdì sera dai Gilmore è una certezza su cui, salvo rari casi (i litigi più feroci fra Lorelai e i suoi genitori), noi spettatori abbiamo potuto contare di puntata in puntata. E per quanto, nella nuova stagione, si avvertirà l’assenza pesantissima di Richard Gilmore (Edward Herrmann, infatti, è scomparso due anni fa), già sappiamo che il venerdì sera le ragazze Gilmore avranno un impegno improrogabile.

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7. Where you lead, I will follow: voglia di tenerezza

Se siete già tra i fedelissimi della serie, sapete a cosa ci stiamo riferendo; per tutti gli altri, possiamo assicurarvi che, dietro la sua veste solare ed ironica, Una mamma per amica è anche una delle serie più commoventi in cui potrete avere la fortuna di imbattervi. Una commozione che, quando sopraggiunge, non è mai patetica, sdolcinata o ‘urlata’, ma arriva allo spettatore in maniera spontanea, con una naturalezza tale da renderla ancora più profonda. Perché al di là dei vari aspetti umoristici, Gilmore Girls è soprattutto questo: un duplice coming of age condotto su due binari differenti (quello di una madre e quello di una figlia), ma che avanzano inevitabilmente in direzioni parallele.

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