Una Mamma per Amica: 5 motivi per cui vale la pena vedere il Revival

Il 25 Novembre finalmente è approdato su Netflix il tanto atteso e sperato revival di Una Mamma per Amica con quattro nuovi episodi a quasi dieci anni dalla chiusura della serie. Se non siete ancora conviti ecco qui 5 motivi per qui vale la pena di guardarlo:

1. Genitori e figli a confronto

Chi ha portato in Italia la serie tv ideata da Amy Sherman Palladino ha avuto una grande intuizione cambiando il titolo da Gilmore Girls a Una mamma per amica. In queste quattro parole c’è il manifesto programmatico dell’intera opera. In un’epoca come quella attuale in cui è sempre più difficile distinguere i padri dai figli e le figlie dalle madri, le puntate dello show hanno mostrato tanto le fragilità quanto le contraddizioni di generazioni che non sanno più riconoscere i ruoli. Con il passaggio da figlia a mamma Lorelai ha trasformato il contrasto in confronto, l’amore pieno di risentimento in amore imbevuto di complicità. Come? Tanto dialogo, sorridente ironia e molta comprensione. Basta vedere il primo episodio della nuova stagione rilasciata da Netflix, in particolar modo il flashback relativo al funerale di Richard Gilmore, per rendersene conto. Il pubblico, soprattutto quello femminile, ha sempre apprezzato questo aspetto della serie.

2. La magia di Stars Hollow

Piccola, rassicurante, sempre pulita, in ordine, abitata da persone un po’ strambe ma che hanno un gusto eccezionale nel saper addobbare un albero di Natale. Chi non vorrebbe vivere, passare almeno un week-end, soprattutto in inverno quando la neve cade giù dolcemente, nella cittadina immaginaria del Connecticut teatro delle vicende di Rory e Lorelai? Stars Hollow è la quintessenza dell’armonia, della felicità delle piccole cose, di una comunità accogliente che sa prendere il meglio della vita. Ha punti di riferimento, tradizioni e ricordi che la rendono un luogo magico. La cittadina non è solamente uno sfondo. É una delle grandi protagoniste di Una mamma per amica.

3. Elogio del divano

La serie ha saputo cogliere lo spirito del tempo, per certi versi anticipandolo. Le serate a casa di Lorelai e Rory davanti la tv, con bicchieroni di caffè da una parte e cibo spazzatura dall’altra, sono diventate un’abitudine e una realtà per moltissimi dei suoi telespettatori. Le due Gilmore hanno eletto il divano come loro centro di gravità permanente, trono assoluto e assolutorio da cui giudicare un mondo – il loro, il nostro – in continua evoluzione. Un commento sempre brillante, pieno di humour, che ha tratto linfa vitale dalle rassicuranti mura domestiche che lo proteggevano. Il tutto prima dell’avvento dei social network, ancora non presenti nelle vite delle due protagoniste ai tempi della messa in onda della serie (2000-2007).

4. Dialoghi pieni i ironia e citazioni

Stare dietro a quanto dicono i personaggi di Una mamma per amica non è facile. La serie è perfetta per un corso accelerato di sceneggiatura. Ci sono scambi di battute fulminanti, sempre convincenti, spiazzanti come pochi, mai banali, con un’attenzione non indifferente a quanto accade nel mondo reale. È la serie che piace alla gente che piace (o che pensa di piacere o, meglio ancora, alla gente che vorrebbe piacere). Taglienti e perfidi, i dialoghi deliziosi tra Rory e Lorelai, spesso virati sul no sense, giocano su più livelli, con un gusto compiaciuto della citazione. I quattro episodi di Netflix, che segnano il ritorno delle due Gilmore dopo quasi dieci anni di assenza, ne sono una splendida testimonianza.

5. L’altalena di emozioni

Una mamma per amica è diventata una serie cult per il suo pubblico perché ha saputo affrontare l’altalena di emozioni che ognuno di noi vive nella propria vita. Nelle puntate delle serie, sempre con grande sensibilità, c’è sempre stata una grandissima attenzione per i sentimenti. Ci sono le illusioni e le disillusioni, l’entusiasmo e le ambizioni, la presa di coscienza e la malinconia per ciò che è stato e poteva essere. C’è l’amore, con tutte le sfumature che possiamo dare a questo sentimento, e c’è il rapporto tra genitori e figli declinati sempre con nuovi dettagli. Seppur in modo delizioso, il racconto non ha evitato di mostrare le difficoltà dei suoi personaggi. Dietro ogni sorriso e ogni commento ironico c’è sempre un filo di tristezza. Aspetti che riconciliano le esperienze dei protagonisti con quelle degli spettatori.

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