L’indice di tristezza dei cartoni Disney

La rivista Grantland ha compilato una classifica del dolore nei film d’animazione Disney per bambini, tra anziani vedovi e svariati mammiferi orfani:

6% di Tristezza – Ralph Spaccatutto, 2012

È un cartone del 2012 in cui il protagonista, un cattivo di un videogioco, decide di smettere di fare il cattivo e abbandona quel videogioco per cercare di fare il buono in altri videogiochi, ma finisce per combinare una serie di guai (che poi risolve, ma alla fine). “Vuole che la gente lo ami. È stanco di essere il cattivo. Lui non è cattivo: è soltanto il suo lavoro, dice. Ma la gente non lo ama lo stesso”

8% di Tristezza – Red e Toby nemiciamici, 1981

Red e Toby sono rispettivamente una volpe e un cane da caccia cuccioli che per una serie di circostanze casuali (tragiche: Red è orfano) si trovano a crescere insieme nei dintorni di una fattoria. Poi crescono e subentrano alcuni problemi di incompatibilità, dovuti sostanzialmente al fatto che Toby, cane da caccia, dovrebbe in teoria dare la caccia a Red, che è una volpe, ma poi finisce bene. È un classicone Disney, con un certo numero di estimatori anche in Italia. “L’angoscia di Red è veramente autentica”.

11% di Tristezza – Cars, 2006

Nel film Cars, “Doc” Hudson è una vecchia macchina con una lunga tradizione di vittorie ma che non gareggia da anni in seguito a un brutto incidente in cui ha rischiato di morire (le macchine in Cars sono una specie di esseri umani). “[Doc] ha mollato le corse, e si è trasferito in una piccola città per diventare dottore, ma è pagato talmente poco che deve anche fare un secondo lavoro da giudice del tribunale del traffico. Precipitato dalla gloria”

15% di Tristezza – La bella e la bestia, 1991

“La persecuzione è sempre così triste”

17% di Tristezza – Frozen – Il regno di ghiaccio, 2013

“Ha così tanti poteri misteriosi che sente il bisogno di mettersi in quarantena per l’eternità in modo da non far male a nessuno. (Ha quasi ammazzato sua sorella). È un mostro, sostanzialmente, e si odia per questo”.

19% di Tristezza – Toy Story 3, 2010

Analizziamo la triste storia di questo orsacchiotto, prima molto tenero e poi divenuto cattivissimo: “Lotso Grandi Abbracci doveva essere il giocattolo preferito di ogni bambino. Poi invece è stato abbandonato. Ha percorso circa mille miglia, per tornare a casa dal suo bambino, solo per scoprire di esser stato rimpiazzato [con un altro orsacchiotto]. Tutto il suo mondo è andato distrutto”.

25% di Tristezza – Mulan, 1998

“Mulan è una sedicenne che vive nell’oppressiva Cina. Le viene detto che, nonostante la sua bellezza, nessuno la amerà mai. Mulan si arruola nell’esercito ma per farlo deve fingersi un uomo, perché se una donna prova ad arruolarsi nell’esercito viene uccisa per punizione. Salva un mucchio di persone e ne sconfigge un mucchio di altre, ma la scoprono e quindi, praticamente, le dicono di togliersi dalle scatole. Triste, triste”.

28% di Tristezza – Rapunzel, 2010

Su Rapunzel: “È una principessa ma è stata catturata e rinchiusa in una torre per 18 anni da una donna emotivamente disturbata che la vuole lì dentro solo perché Rapunzel, cantando, la rende più giovane. Questa signora ha letteralmente rovinato l’intera infanzia di Rapunzel solo perché non voleva che le venissero le rughe”

33% di Tristezza – Aladdin, 1992

Basta pensare al pesonaggio: “Servitù eterna. Voleva solo essere libero. :(”

36% di Tristezza – Cenerentola, 1950

In questo caso analizziamo cosa succede ai personaggi, per dare un’idea generale del film. Nel caso di Cenerentola già le premesse sono notevoli: sua madre è morta; suo padre, sperando che lei potesse crescere grazie alle cure di un’altra donna, si è risposato; ma la nuova moglie è una disgraziata; e intanto il padre di Cenerentola è morto. Gli unici amici di Cenerentola, ormai schiava delle sorelle, sono animali.

39%  di Tristezza – Biancaneve e i sette nani,1937

Di questa triste e ben nota storia, capita a volte di rimuovere dalla memoria uno degli aspetti più incredibili e raccapriccianti: a un certo punto la regina malvagia ordina esplicitamente a un suo servitore di portare Biancaneve in un bosco, ucciderla e riportare al castello il cuore di lei come prova dell’avvenuto delitto. “E la regina lo fa perché uno specchio le ha detto che Biancaneve è più bella di lei”.

41% di Tristezza – La Sirenetta, 1989

Per stabilire l’indice di tristezza dei cartoni animati, bisogna tenere conto anche di tutta la storia dei personaggi considerati. In questo caso, poiché non tutti hanno visto il “prequel” del 2008 (La sirenetta: Quando tutto ebbe inizio), non tutti sanno che la mamma di Ariel è morta catturata e uccisa dai pirati quando Ariel era piccola.

44% di Tristezza – WALL•E, 2008

È la storia di un robot – un compattatore terrestre di rifiuti, molto solo – accidentalmente dotato di sentimenti e capace di provare emozioni. A un certo punto arriva un robot femmina sulla Terra: lui se ne innamora perdutamente. Arriva persino a regalarle la cosa a cui lui è più affezionato: una piantina, l’ultima forma di vegetazione rimasta sulla Terra. Lei la prende e se ne va, letteralmente. “Non era lì per amare WALL•E. Era lì per la pianta”.

47% di Tristezza – Lilo & Stitch, 2002

“Lilo è un’adorabile bambina hawaiana di 7 anni che vive con sua sorella più grande, e indovina perché? I suoi genitori sono morti. Tutti e due. In un incidente con la macchina.

50% di Tristezza –  Il libro della giungla, 1967

“Mowgli è un orfano, messo in una cesta e abbandonato nella giungla. Viene cresciuto dai lupi e fa amicizia con un mucchio di animali, ma poi lo abbandonano pure quelli. Non capisco perché nessuno vuole bene a Mowgli. Sembra un bravo ragazzo”.

61% di Tristezza – Bambi, 1942

Come noto, Bambi è un cerbiatto rimasto orfano dopo l’uccisione della madre da parte di un cacciatore. Da questo punto di vista, nella storia della tristezza collettiva infantile, si tratta di una delle scene più citate di sempre tra ex bambini spettatori assidui di cartoni animati. “Questa è stata la seconda più grande devastazione di cui io abbia fatto esperienza da bambino, dopo quella volta che mio padre mi portò dai miei cugini a El Paso, mi lasciò lì quattro settimane e mi convinsi al 100 per cento di essere stato abbandonato”.

63% di Tristezza – Il gobbo di Notre Dame, 1996

Nella valutazione dell’indice di tristezza,bisogna anche considerare le premesse. Di Quasimodo, il deforme protagonista della storia, dice: “Sua madre è una zingara a Parigi nel 1482, che forse era il peggior momento nella storia per essere uno zingaro. Viene catturata e uccisa dalla polizia”. Descrivendolo come un “demone” – e lui è ancora un bambino – gli assassini della mamma pensano di uccidere anche lui, che poi invece finisce da solo in una cattedrale per venti anni “perché è troppo brutto e deforme per chiunque”. 

67% di Tristezza – Il Re Leone, 1994

Alla fine il protagonista della storia raccontata nel Re Leone si prende una rivincita contro lo zio cattivo, ma a un certo punto della storia si era messa veramente malissimo. Analisi sulle condizioni di Simba: “Oh no. Il padre di Simba, re delle Terre del Branco, è stato ucciso dallo zio di Simba sotto gli occhi di Simba. Poi lo zio di Simba dà la colpa a Simba e lo invita a fuggire (dopo che Simba ha cercato di risvegliare suo padre morto). Quando Simba accetta di fuggire, suo zio gli manda dietro le Iene per uccidere pure lui. Dopodiché suo zio (presumo) va a letto con la mamma di Simba e diventa re”.

71% di Tristezza – Big Hero 6, 2014

In questo caso lo spoiler è effettivamente molto spoileroso, più che altro perché si tratta di un film da poco uscito al cinema. Lui è andato a vederlo con sua moglie e i loro due figli piccoli, uno di 7 e l’altro di 2 anni. Il protagonista del film è un ragazzo di 14 anni di nome Hiro Hamada che crea una squadra di supereroi, che è un piano molto figo e divertente. “Quello che non è figo e non è divertente per niente è perché lo ha fatto. Lo ha fatto perché suo fratello, Tadashi, è morto in un incendio mentre cercava di salvare un professore di cui i ragazzi si prendevano cura. Che già sarebbe una tragedia insopportabile di per sé, ma che in Big Hero 6 è aggravata di circa un miliardo per cento dal fatto che anche i genitori di Hiro sono morti”.

81% di Tristezza – Pinocchio, 1940

Mettiamo insieme i momenti più significativi della storia di Geppetto, “un falegname senza figli talmente desideroso di compagnia umana da costruirsi da solo una marionetta sperando che diventi un bambino vero”. “Contro ogni previsione, la marionetta prende vita solo che il piccolo non è proprio un bambino vero, è ancora un pupazzo, peraltro affetto da una rarissima malattia che gli provoca l’allungamento del naso ogni volta che mente. Poi viene catturato e fatto esibire come fenomeno da baraccone. Riesce a scappare, ma finisce in un’isola in cui i giovani vengono trasformati in asini, e in cui sviluppa un problema con l’alcol e il fumo. Geppetto, col cuore infranto e convinto di aver perso suo figlio di legno, si mette a cercarlo. Viene mangiato da una balena”.

87% di Tristezza – Alla ricerca di Nemo, 2003

Il vero protagonista di questa storia è Marlin, un pesce pagliaccio con una storia difficile. È sposato e sta per diventare padre di 400 pesciolini, solo che un barracuda gli divora la moglie e 399 uova. L’unico pesciolino che si salva nasce disabile. Marlin decide di mandarlo comunque a scuola, e quello viene immediatamente catturato dagli umani.

100% di Tristezza – Up, 2009

“Gesù. Senza esagerare, davvero, il montaggio di immagini dal-matrimonio-alla-morte con Carl e sua moglie all’inizio di questo film sono i 4 minuti e 18 secondi di film più devastanti di tutti i tempi. Non ce la faccio nemmeno a mettere il video. Non ce la faccio neanche a pensarci. È troppo reale. Troppo reale. Troppo, troppo, troppo reale. In questo caso non ci stanno alieni o draghi o personaggi di finzione ad alleviare il dolore. Carl è il più triste di tutti. Oh, cielo, sto piangendo di nuovo”.