Kit Harington svela tutta la verità su Jon Snow

Dopo la grande rivelazione della scorsa settimana del ritorno in vita di Jon Snow nella sesta stagione di Game of Thrones, l’attore Kit Harington svela tutta la verita a Entertainment Weekly.

Il magazine era l’unico media a sapere il vero destino di Jon Snow, ed ha scambiato quattro chiacchiere con l’attore quando ancora tutti, ma proprio tutti, pensavano che Jon Snow fosse morto per sempre. Quasi due anni di menzogne, a partire da quando Harington e i suoi colleghi lessero lo script dell’ultimo episodio della quinta stagione, che prevedeva la morte del personaggio.

Ecco i passaggi più importanti dell’intervista:

Come ti sei sentito quando hai letto per la prima volta la scena della morte di Jon Snow?

Ho pensato che fosse un modo pessimo di andarsene, non ero pronto per dire addio alla serie. Non mi interessa che Jon Snow muoia, ma non mi sembrava il momento giusto.

Non volevi chiedere ai produttori se eri veramente morto?

Non gli chiedo mai spiegazioni.

Quando hai saputo la verità?

Uno dei primi giorni di riprese della quinta stagione. Mi trovavo con il resto del cast e discutevamo in maniera pessimistica della morte di Jon Snow. Dicevo: “Penso che sia finita, che sia davvero morto. È stato bello, ragazzi”, e tutti mi dicevano “ma no, non è vero!” e iniziammo a perderci in teorie. […] Non sapevo se mi avrebbero trasformato in un metalupo in CGI, e quindi avrei dovuto limitarmi a doppiare… sarebbe stato pessimo. Non sapevo nemmeno se sarei tornato come zombie, sarebbe stato pessimo anche in quel caso.

Harington sperava che la storia di Jon Snow non fosse finita, soprattutto perchè la serie non aveva ancora parlato dell’identità di sua madre:

Perché parlare di sua madre a più riprese se non ha alcuna importanza? Che senso ha farlo morire senza che possa scoprire qualcosa?

A un certo punto, tra una ripresa e l’altra, gli showrunner Benioff e Weiss hanno chiesto ad Harington di fare una passeggiata con loro, proprio come succede di solito quando si deve comunicare dell’addio definitivo di un attore. Ma le cose non sono andate così:

Benioff mi disse “Lo sappiamo io e Dan, un altro paio di produttori e George R.R. Martin. Ora lo saprai anche tu, ma non potrai dirlo a nessuno. Nemmeno a tua madre o a tuo padre, o alla tua famiglia. Non puoi dirlo a nessuno”. Dissi ok, e lui mi disse: “Tornerai la prossima stagione. Sei vivo. Melisandre ti riporta in vita. E farai tantissime cose nella prossima stagione, veramente tantissime cose.” Ero incredibilmente felice.

E poi cosa hai fatto?

Sono tornato nella stanza con tutti i Guardiani della Notte. Sapevo quella cosa, e loro mi avevano visto andare a parlare con i produttori. Gli dissi: “Sì, sono davvero morto”. Ho dovuto mentire a tutti i miei amici. […] Inizialmente pensavo sarebbe stato divertente, un gioco. Ma ho dovuto mentire ad amici carissimi, membri del cast, la troupe… odio mentire. Più passava il tempo più sentivo di tradirli. […] Ovviamente non ho potuto mentire alla mia famiglia, a mia madre, a mio padre e a mio fratello. Gli dissi: “Sono ancora nella serie, ma non dovete dirlo a nessuno”. Perché altrimenti la serie non mi avrebbe più fatto fare tutti quei soldi!

E cosa hai detto alla tua fidanzata, Rose Leslie, che interpretava Ygritte?

A lei l’ho detto subito. Dan disse a David: “Lo dirà a Rose, no?” Lei ha ricevuto il permesso di sapere. […] Nessun altro lo sapeva. Alla fine delle riprese della quinta stagione, tutti pensavano fossi morto.

“Una delle mie peggiori esperienze sul set di Game of Thrones”: così Harington definisce l’ultimo giorno di riprese della quinta stagione, durante il quale ha dovuto “subire” discorsi, abbracci, cin-cin e regali dal cast e dalla troupe. Il regista David Nutter, come gli altri, sapeva che Jon Snow era definitivamente morto, e girò la scena del suo assassinio senza alcuna ambiguità, nella maniera più chiara possibile, facendo leggere ad alta voce il credo dei Guardiani della Notte prima che gli attori piantassero i coltelli nel petto del Lord Comandante.

A riprese terminate, Nutter annunciò al cast che era l’ultimo giorno nella serie per Kit Harington, e l’attore fece addirittura un discorso:

Mi misi a fare un discorso di addio… finto. Terribile. Era come essere al proprio funerale. […] Non sono un uomo di spettacolo, non sono bravo a vendere le cose. Non sono bravo a fare queste cose. Mi sono sempre sentito introverso sotto diversi punti di vista, e penso che sia un aspetto che i produttori hanno apprezzato quando mi hanno scelto per la parte di Jon Snow. […] Quel discorso è stata la mia peggior recita. Non potevo dirvi un “vi voglio bene” strappalacrime. E così alcuni ci hanno creduto… altri no!

Qual è stata la cosa più complicata da fare?

C’erano tante storyline legate a Jon. Parlando con alcuni attori, non potevo dir loro “non sarò in quella storyline”, perché sennò avrebbero pensato che nemmeno loro sarebbero stati inclusi in quelle scene. Non me la sentivo. Così dovetti essere onesto con alcuni attori: “Non posso dirti con precisione cosa, ma sappi che non è come credi”. Alla fine lo dissi lentamente a un po’ di persone. […] Poi, la prima cosa che dissi al mio pubblicista fu: “Non mettermi davanti a una videocamera, non voglio fare interviste”. Era meglio mantenere un basso profilo, perché infilandomi in situazioni nelle quali la gente mi avrebbe fatto domande scomode avrei potuto sembrare davvero antipatico.

Anche il capo della programmazione alla HBO Michael Lombardo non sapeva nulla, e rimase sconvolto dalla morte di Jon Snow. Qualche giorno dopo gli showrunner gli telefonarono e gli rivelarono la verità, chiedendo che la HBO sostenesse “la grande illusione”:

La morte di Jon Snow aveva colpito l’immaginario collettivo. Non c’era riunione, festa, cena in cui la gente non mi chiedesse di Jon Snow. Non è stato facile lavorare in quel contesto mantenendomi onesto con gli amici e le persone che rispetto.

Nel frattempo i realizzatori stavano pensando alla sesta stagione e stavano decidendo quando far tornare il personaggio. Spiega lo sceneggiatore Dave Hill:

Inizialmente pensavamo di farlo risorgere alla fine del primo episodio, quello sì che avrebbe fatto esplodere la première. Ma volevamo veramente sfruttare la sua morte, non potevamo farla durare solo 50 minuti. Volevamo che la sua morte sedimentasse, volevamo vedere le emozioni degli altri personaggi. Ma non potevamo lasciar decomporre il cadavere… e c’era troppa azione in arrivo per Jon Snow per poter rinviare troppo la risurrezione. Non potevamo lasciarlo su quel tavolo per tre giorni, anche perché Kit ci avrebbe probabilmente uccisi.

Gli script della sesta stagione sono stati inviati l’estate scorsa, in un primo momento solo ed esclusivamente in digitale. Numerosissime le scene con Jon Snow, ma al posto del suo nome sullo script veniva indicato “LC”, ovvero “Lord Comandante”. Spiega Benioff:

Onestamente speravamo che avremmo avuto qualche settimana di incertezza dopo la messa in onda del finale. Oggi come oggi tutti girano con un telefonino con fotocamera, e sapevamo che nel momento in cui Kit si fosse trasferito nuovamente a Belfast la gente avrebbe iniziato a fare foto.

Hai tagliato i capelli dopo il finale, cosa che ha gettato nel panico i fan.

Volevo essere ancora più convincente. Quel taglio di capelli è legato a quel personaggio, volevo che con i capelli corti la bugia fosse ancora più convincente.

Ma non temevi il fatto che in futuro qualcuno ti avrebbe rinfacciato queste bugie?

Sì, ma quando le persone ti chiedono “Sei davvero morto?” non vogliono saperlo realmente. Insomma, se mi fossi girato e gli avessi risposto “Sì, sono vivo, vengo riportato in vita da Melisandre alla fine del secondo episodio” loro ovviamente ci sarebbero rimasti malissimo. È una domanda retorica.

Per i primi mesi di riprese so che sei rimasto al chiuso il più possibile.

Mi spostarono in un appartamento diverso. Ma non potevano mettermi su un jet privato ogni volta che andavo e tornavo da Belfast. Ma sarei impazzito se fossi rimasto al chiuso tutto il tempo. Era una cosa importante, ma non era una questione di vita o di morte.

Durante le riprese, però, c’è stato un leak che tutti conosciamo: un fan è riuscito a scattare una foto, da lontano, di Harington in costume di scena durante le riprese. Spiega D.B. Weiss:

Se trovi online una foto di Kit in un campo, con una spada in mano, circondato da 300 comparse… pensi che probabilmente non è morto, a meno che non stiamo girando una costosissima scena di flashback con una battaglia alla quale Jon non ha mai partecipato. Fortunatamente la maggior parte delle persone non gira in rete alla ricerca di foto che gli rovinino la visione della serie. Inoltre molte persone ancora non credevano fosse realmente lui.

Insomma, Jon Snow è tornato, e sappiamo che avrà un ruolo molto più ampio nei prossimi episodi. Ma sarà lo stesso Jon Snow di sempre?

La morte ha cambiato Jon Snow?

All’inizio temevo che si sarebbe svegliato e sarebbe tornato a essere il solito Jon Snow, come se la morte non avesse importanza. Ha bisogno di cambiare. C’è uno splendido scambio di battute con Melisandre: “Cosa hai visto?” “Nulla, non c’era veramente nulla”. È come se le nostre paure più profonde si concretizzassero: non c’è nulla dopo la morte. E quella è la sua battuta più importante in questa stagione, secondo me. Jon non ha mai avuto paura della morte, e questo lo ha reso forte e ricco di onore. Ora si rende conto che deve vivere a pieno la sua vita, perché è solo una e non c’è nulla dopo. Ha guardato oltre il burrone, e non ha trovato nulla. Questo lo ha cambiato, ha letteralmente paura di Dio. Non vuole morire ancora. E se dovesse morire, non vuole essere riportato in vita.

Quanto sarà presente Jon in questa stagione?

È la stagione più grande per lui. C’è un episodio interamente dedicato alla storia di Jon Snow, l’episodio più epico che abbia mai fatto.