Inside Out: 5 cose da sapere sul film Disney Pixar

Dopo i successi che ha riscosso con i film Monsters & Co e Up, il regista Pete Docter torna alla carica con un nuovo capolavoro, Iside Out, uscito nelle sale italiane a partire dal 16 settembre. I protagonisti questa volta non sono delle persone vere e proprie ma le emozioni umani identificare da 5 piccoli e teneri omini colorati : Rabbia, Tristezza, Gioia, Paura e Disgusto che vivono e operano all’interno di un Centro di controllo per mantenere l’equilibrio emotivo della bambina Riley aiutandola ad affrontare le varie esperienze della sua vita.

Pete Docter ci spiega come gli è venuta l’idea di Indise Out:

L’idea mi è venuta osservando mia figlia, come è cambiata nel corso degli anni. I bambini prima di esprimersi a parole, si esprimono proprio attraverso le emozioni e così abbiamo cercato di rendere concreto qualcosa di astratto e fare un film diverso dai precedenti

Costato 175 milioni di dollari, Inside Out ha richiesto un lungo lavoro di circa 5 anni, indispensabili per creare un mondo onirico e fantastico all’interno del quale si muovono creature uniche ed irresistibili.

Scopriamo qui invece 5 cose da sapere su questo nuovo capolavoro:

1. La scelta delle emozioni protagoniste

Per realizzare Inside Out la squadra Pixar si è documentata sulla natura dell’essere umano e sulle dinamiche che interessano la parte emotiva di ognuno di noi. In particolare hanno coinvolto diversi scienziati per definire il numero di emozioni da rappresentare sullo schermo, scoprendo però che è praticamente impossibile definire un numero esatto.

Qualcuno ha parlato di 27 emozioni diverse, altri di 2 o 3, e tuttora si elaborano diverse ipotesi in conflitto tra loro. Pertanto, non avendo certezze, Docter e i suoi colleghi hanno preso l’iniziativa e scelto la soluzione migliore per il loro film.

Inizialmente hanno provato anche con Orgoglio e Speranza, ma poi hanno pensato che fosse inutile affollare la mente di Riley con troppi personaggi. Così Speranza, come altre emozioni positive, è stata racchiusa in Gioia e il numero che ha messo tutti d’accordo si è ridotto a cinque.

A ogni emozione, inoltre, è stato dato un colore: rosso per Rabbia, viola per Paura, blu per Tristezza, verde per Disgusto. Solo Gioia non si presenta monocromatica poiché “deve avere più corpo, più sostanza ed essere più versatile e poliedrica“, ha sottolineato Docter.

2. La filosofia di Inside Out – Una versione pop della psicanalisi

Ci siamo divertiti molto studiando Freud, Jung e altri filosofi per cercare di saperne di più dell’essere umano” ha confessato il regista, sottolineando l’importanza della psicologia nella realizzazione di questo film.

Trattandosi di un film d’animazione, la Pixar si è concentrata di più sulla parte divertente di queste dinamiche, lasciando da parte l’aspetto più scientifico e razionale.

Abbiamo voluto concentrarci sul ragionamento delle emozioni, come si ricorda o si dimentica una cosa, etc… la definirei una versione pop di Jung con questi strani personaggi con budget e durata limitati che si occupano della creazione dei nostri sogni“, ha aggiunto Docter. 

3. L’influenza dei film classici di Hollywood

Lo scenografo Ralph Eggleston ha lavorato per cinque anni e mezzo al film. Ha detto che è stato il lavoro più lungo e più difficile della sua carriera e di essersi ispirato a Un Sogno Lungo un Giorno di Francis Ford Coppola (1981), ai film di Michael Powell ed Emeric Pressburger e al lavoro teatrale di David Hockney.

Eggleston si è avvicinato infatti a un approccio di illuminazione teatrale che ha messo in luce le cinque emozioni e ha spinto la Pixar alla scoperta di nuovi luoghi estetici. Questo ha incluso l’ispirazione iniziale per l’illuminazione di Gioia. Il suo disegno a pastello di questa emozione prevedeva colori troppo brillanti per utilizzare una gamma tipica.

La fotografia della mente di Riley, invece, è stata modellata dopo aver visto Casablanca. Pixar infatti ha guardato diversi film classici di Hollywood per studiare quei movimenti di macchina meccanici molto controllati, utilizzando carrelli, bracci o gru. Hanno anche messo a punto un moving master shots per combinare più azioni in una sequenza (il più lungo dei quali è di 48 secondi o 1.200 fotogrammi).

La maggior parte dei luoghi rappresentati in Inside Out sono luoghi astratti, luoghi dell’immaginazione. Pertanto prevalgono colori saturi e brillanti, dal Quartier generale a Immagilandia, una sorta di parco di divertimenti dove prendono vita le fantasie e i sogni ad occhi aperti di Riley.

4. Le musiche di Michael Giacchino

Michael Giacchino è tornato a lavorare con Pete Docter dopo l’emozionante Up e, per Inside Out, ha composto una colonna sonora in grado di catturare lo spirito emotivo della storia. “Pete voleva creare l’impressione che la musica provenisse dall’interno, dai pensieri più profondi“, ha detto Giacchino.

Infatti la sua musica riesce a creare un’atmosfera originale ed intensa che accompagna i vari protagonisti nella loro avventura tra realtà e fantasia. Un’orchestra di 70 elementi ha suonato con un organo, una sezione ritmica di chitarre e un batterista e, melodie più classiche si alternano con note jazz anni ’30 e vari altri generi musicali.

5. Riferimenti al mondo Disney e Pixar

Nel 1943 Walt Disney aveva realizzato il cortometraggio, Reason And Emotion, incentrato sul funzionamento della mente umana. I protagonisti erano delle creature che rappresentavano i nostri sentimenti. Pete Docter, tuttavia, ha tenuto a precisare che questo cortometraggio è un riferimento al libro Illusion of Life di Frank Thomas ed Holly Johnson, che per chi lavora nell’animazione è una Bibbia del mestiere.

I nostri personaggi sono caricaturali ma hanno le loro opinioni e le loro idee” ha spiegato.

Il Quartier generale all’interno della mente di Riley è organizzato in scaffali che custodiscono tutti i ricordi sotto forma di sfere colorate, dalla sua nascita fino all’età di 11 anni.

Ogni ricordo ha il colore dell’emozione che lo caratterizza. Alcune di queste contengono scene di altri film Pixar, come il matrimonio di Carl e Ellie in Up.

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