I 15 Film che hanno traumatizzato la nostra infanzia

Anche se esistono diverse generazioni, anni ’80, ’90 e 2000 i film cult che hanno contraddistinto le nostre infanzie sono più o meno sempre gli stessi. Ed ecco qui le scene che più ci hanno spaventato da bambini e che ancora adesso, ripensandoci, ci creano un certo disagio se ci pensiamo un’attimo…

I DISSENNATORI ne Il prigioniero di Azkaban

I guardiani di Azkaban che succhiano la felicità dalle anime. Succhiano le emozioni positive agli esseri umani, lasciando solo i peggiori ricordi. Stare troppo a lungo alla loro presenza può anche far impazzire. Ecco perché quando uno di loro si è avvicinato a Harry abbiamo vacillato.

LA STORIA INFINITA (1984)

In La storia infinita, diretto da Wolfgang Petersen, il cavallo Artax, il bianco destriero di Atreyu (Noah Hathaway), sopraffatto dalla disperazione di lascia affondare nel fango delle Paludi della Tristezza, lasciando in lacrime il suo padrone e deprimendo a vita intere generazioni di bambini.

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E.T. (1982)

Nel capolavoro di Steven Spielberg E.T. – L’extraterrestre, i bambini che non si sono fatti spaventare dall’aspetto insolito dell’alieno e si sono affezionati ai suoi occhioni dolci e al sorriso gentile hanno un duro colpo quando l’extraterrestre muore. Per fortuna poi E.T. resuscita, ma il trauma della sua morte è ben rappresentato dalla faccia disperata e inconsolabile di una piccola Drew Barrymore, interprete di Gertie.

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BAMBI (1942)

Una delle cattiverie cinematografiche per eccellenza: mentre sono in fuga da un gruppo di cacciatori che vogliono trasformarli in scatolette di carne essiccata, Bambi e sua madre corrono disperati in mezzo alla neve per salvarsi la vita. Il cerbiatto si mette al sicuro in mezzo a delle radici, ma da lontano sente uno sparo: inutile la sua ricerca, la mamma è stata uccisa e portata via. Cattiveria pura.

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HOOK (1991)

Come se non fosse già sufficiente lo shock di vedere Peter Pan diventato avvocato, alla fine di Hook, film di Steven Spielberg con protagonisti Robin Williams, Dustin Hoffman, Bob Hoskins e Julia Roberts, Rufio (Dante Basco), il capo dei bimbi sperduti dal capello punk, viene ucciso da Capitan Uncino, morendo tra le braccia di Peter a cui dice: “Avrei tanto voluto avere un padre come te”. E giù fiumi di lacrime.

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IL RE LEONE (1994)

La Disney non perdona: per par condicio, dopo la madre di Bambi bisognava uccidere anche un papà. La mannaia è caduta su Mufasa, maestoso re della savana padre di Simba. La morte è shakespeariana: il re è ucciso da una mandria di bufali aizzata dal fratello Scar, che vuole usurparne il trono. I più piccoli però non hanno pensato alle tragedie del Bardo, sentendo spezzarsi i loro cuoricini quando Simba urla disperato: “Papà alzati!”.

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PAPÀ, HO TROVATO UN AMICO (1991)

Uno dei film più crudeli della storia del cinema: in Papà, ho trovato un amico, diretto da Howard Zieff con protagonisti Dan Aykroyd e Jamie Lee Curtis, Anna Chlumsky è Vera, bimba orfana di madre dalla nascita, con il padre titolare di un’agenzia di pompe funebri e la nonna, che ha sostituito la figura materna, colta da demenza senile. Non il massimo dell’allegria. Vera è quindi diciamo, se non proprio depressa, leggermente arrabbiata col mondo. Tutto sembra cambiare quando conosce Thomas J. (Macaulay Culkin), coetaneo che le ridà fiducia nella vita. La parola chiave è sembra: alla fine del film il povero Thomas J., allergico praticamente a qualunque cosa, viene ucciso da uno sciame di api. La scena in cui Vera dice addio all’amico al capezzale della sua bara è straziante.

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BIANCANEVE E I SETTE NANI (1937)

La Disney è fatta così, ti fa prendere un colpo quando meno te lo aspetti: verso la fine del film, Biancaneve è intenta a preparare una torta di mirtilli, quando la regina, trasformata in una mendicante, si affaccia all’improvviso alla sua finestra, proponendole di optare per una torta di mele. L’apparizione della strega con gli occhi sbarrati e la mandibola edentula deformata in un sorriso malvagio è un vera prova per il sistema cardiocircolatorio di tutti, bambini e adulti.

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INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO (1984)

Il secondo capitolo della saga di Indiana Jones, diretto da Steven Spielberg e con protagonista Harrison Ford, mette in scena uno dei rituali più disturbanti mai visti al cinema: in un tempio indiano in onore della dea Kali, un sacerdote strappa (a mani nude!) il cuore dal petto da una vittima sacrificale, che rimane viva per qualche istante, gettandola poi in un cratere pieno di lava incandescente.

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NEL FANTASTICO MONDO DI OZ (1985)

Nel fantastico mondo di Oz, sequel cinematografico del Mago di Oz, è spacciato come film per ragazzi, ma in realtà è un vero e proprio horror: la povera Dorothy (Fairuza Balk) è finita in un istituto psichiatrico per aver raccontato di Leoni Codardi e Spaventapasseri viventi, è trattata come una carcerata e le fanno persino l’elettroshock! Tornata nel mondo di Oz, che a questo punto potrebbe essere benissimo un’allucinazione causata dalla terapia, incontra delle creature terrificanti, come i Ruotanti, uomini con un improbabile trucco fucsia e delle rotelle al posto di mani e piedi, e soprattutto la strega Mombi: donna in piena crisi di mezza età, che ha una collezione di 30 teste di ragazze bellissime che cambia a piacimento a seconda dell’umore. Agghiacciante.

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CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT (1988)

Il terribile Giudice Morton, interpretato da Christopher Lloyd in Chi ha incastrato Roger Rabbit, diretto da Robert Zemekis, con cui l’attore aveva già lavorato in Ritorno al futuro nel ruolo del mitico Doc Brown, in apparenza sembra un uomo severo che non sopporta i cartoni animati e vuole distruggerli: in realtà Morton è a sua volta un cartone e non uno di quelli simpatici. I suoi occhi rossi iniettati di sangue sono, a distanza di quasi 30 anni, ancora terrificanti.

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JURASSIC PARK (1993)

Jurassic Park, film tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton e diretto da Steven Spielberg, all’inizio sembra un simpatico viaggio all’interno di un parco divertimenti un po’ particolare: poi diventa un vero incubo. Una delle scene più inquietanti è quella ambientata nelle cucine, in cui i piccoli Lex (Ariana Richards) e Tim (Joseph Mazzello) si rifugiano per sfuggire ai velociraptor: la loro fuga al cardiopalma tra mestoli e scaffali è magistrale e terrificante allo stesso tempo.

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INDIANA JONES E L’ULTIMA CROCIATA (1989)

Ancora Spielberg e ancora Indiana Jones, gli zii virtuali di tutti i ragazzini cresciuti tra gli anni ’80 e ’90: nel terzo capitolo della serie, il collezionista d’arte Walter Donovan (Julian Glover) crede di aver finalmente messo le mani sul sacro Graal e beve l’acqua dalla sua coppa. La scelta non è delle più felici e, invece di ottenere la vita eterna, l’uomo invecchia e si decompone nel giro di pochi istanti, spaventando a morte gli spettatori.

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I.T. (1990)

“Sono l’incubo peggiore che abbiate avuto, sono il più spaventoso dei vostri incubi diventato realtà, conosco le vostre paure, vi ammazzerò ad uno ad uno”: uno che si presenta così diciamo che non è proprio rassicurante, se poi ha anche l’aspetto di un clown folle con denti come fauci e lo sguardo assassino, sicuramente non è il più adatto ad animare le feste di compleanno dei bambini. Interpretato da Tim Curry, il clown Pennywise ha terrorizzato intere generazioni. Grazie mille Stephen King per aver contribuito a diffondere a macchia d’olio il terrore dei pagliacci.

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FANTASIA (1940)

Fantasia, film d’animazione in cui i disegnatori della Disney hanno cercato di tradurre in immagini alcuni dei più famosi brani di musica classica, le note di Beethoven e Čajkovskij sono accompagnate da centauri, angioletti dai visi paffuti, fate e funghetti sorridenti. Quando, per il gran finale, è il turno di Una notte sul Monte Calvo di Musorgskij, i colori da pastello si fanno cupi e al posto dei rassicuranti cavalli alati entra in scena il Diavolo in persona: un gigantesco e terrificante Lucifero evoca dal sottosuolo spiriti maligni, demoni e creature con zampe di capra. Il male piomba in scena nella sua forma più iconica e addio sonni tranquilli.

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