Gam of Thrones: tutte le teorie e le ipotesi sulla stagione 7

Con la conclusione della sesta stagione di Game of Thrones ci aspetta una lunga pausa che durerà ben 10 mesi, pausa per noi davvero lunga e straziante ma che è necessaria per showrunner, crew e cast, per realizzare la nuova stagione della serie.

Il noto sito movieplayer ha voluto fare qualche ipotesi su quello che potremmo aspettarci dalla settima stagione sapendo che sarà composta da un numero inferiore di episodi: passiamo da dieci a sette, mentre per la stagione finale, l’ottava, si parla di appena sei episodi.

Dopo il finale epico della sesta stagione  nIl Trono di Spade: Jaime Lannister e Walder Frey in The Winds of Winteron possiamo che attenderci grandi cose, dunque, per i nuovi episodi in arrivo nella primavera del 2017, che potrebbero essere preceduti, stando alle voci degli ultimi giorni, dall’attesissima pubblicazione del sesto volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Tre episodi in meno – a voler vedere il lato positivo – significano una lavorazione più agile e una migliore concentrazione del budget; un “downsizing” inevitabile e apprezzabile, considerando anche la riduzione del numero delle storyline, con i personaggi sopravvissuti che continuano a convergere gli uni verso gli altri, e naturalmente il fatto che stiamo andando verso il precipitare degli eventi e in queste ultime battute dello show difficilmente mancheranno scene spettacolari, battaglie epiche e draghi in azione. Vediamo dunque cosa possiamo attenderci, dal punto di vista del plot, per questa penultima stagione di una serie che è già saldamente e trionfalmente nell’olimpo della storia della TV seriale.

1. Il dramma di Cersei e Jaime

Il Trono di Spade: un'immagine del season finale The Winds of Winter

Con il suicidio di Tommen Baratheon, si è avverata in buona parte la funesta profezia che la strega Maggy aveva fatto all’indirizzo dell’adolescente Cersei nel flashback che apriva la quinta stagione. “Avrai tre figli; d’oro sarà la loro corona, d’oro il loro sudario“. La “regina più bella e più giovane“, che causerà la rovina di Cersei, il cuiregno terribile e solitario non è destinato a durare a lungo, sta attraversando il Mare Stretto; ma nei romanzi di George R.R. Martin la profezia sul futuro di Maggy aveva un ulteriore corollario sulla morte della sovrana detronizzata: “Il valonqar stringerà le mani attorno alla tua gola pallida e ti strangolerà a morte“. Ora, valonqar è alto valyriano per “little brother”, “fratello minore”, e per questo la Cersei libresca, ancor più che quella televisiva, guarda sempre con sospetto e repulsione a suo fratello Tyrion.

Il trono di spade: Lena Headey è Cersei incorononata in The Winds of Winter

Le profezie nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco tendono ad avverarsi; sono parte del disegno armonioso e organico tracciato da George R.R. Martin nella sua maestosa saga. Tuttavia, se lo show ha lasciato il valonqarfuori dalla profezia di Maggy potrebbe essere per smarcarsi dalla fonte in merito alla morte di Cersei; o potrebbe essere per evitare di anticipare troppo della tragica chiusa per la sua vicenda.

Il Trono di Spade: Tommen osserva quanto accaduto in The Winds of Winter

Perché se è vero che Tyrion è al fianco di Daenerys Targaryen, destinato inevitabilmente a giocare un ruolo importante nella sconfitta di sua sorella, secondo noi non è lui il valonqar, mal’altro fratello di Cersei, nato solo pochi minuti dopo di lei. Nei romanzi l’arco redentivo di Jaime Lannister è molto più deciso e lo conduce presto all’allontanamento dalla mortifera gemella: se nello show, invece, si è scelto di mantenerlo devoto a Cersei fino ad ora, secondo noi è per rendere ancora più esplosivo e drammatico il momento in cui ci sarà la rottura definitiva fra i due. Cersei ha amato Jaime perché vedeva il proprio riflesso in lui; ma l’amore di Jaime è più puro perché lui è stato capace di ammirarla ed amarla come altro da sé, per chi era veramente: fiera, fallace, ambiziosa, ferita; amante appassionata e madre protettiva. È alla fine di The Winds of Winter, quando la vede salire sul trono, finalmente in possesso del potere incondizionato grazie alla morte dell’ultimo dei loro figli, non più regina consorte, reggente o regina madre ma regina a tutti gli effetti, che l’amore assoluto, durato una vita intera, di Jaime Lannister inizia a trasformarsi in un amarissimo risveglio. Aggiungiamo a ciò l’insistente foreshadowing legato all’altofuoco: nella iper-visione di Bran inSangue del mio sangue vedevamo il futuro – l’altofuoco che consumava il Tempio di Baelor in The Winds of Winter – e il passato, con il giovane Jaime che uccideva il Re Folle Aerys per impedirgli di bruciare l’intera capitale e tutti i suoi abitanti. Che dunque lo Sterminatore di Re sia destinato a diventare Sterminatore di Regine?

Il Trono di Spade: l'attore Nikolaj Coster Waldau nella puntata No One

2. Il destino di Approdo del Re

Facciamo un passo più indietro ancora più grande, verso altre immagini fondanti e visioni profetiche: quando Daenerys cerca i suoi draghi nella Casa degli Immortali di Qarth alla fine della seconda stagione (Chiunque può essere ucciso) si trova ad attraversare la sala del trono del trono di Approdo del Re vuota e in rovina, mentre una sorta di nevischio, o pulviscolo, cade dal cielo attraverso grandi squarci nel tetto della Fortezza Rossa evidentemente distrutta.

Senza voler guardare troppo in là nel futuro di Dany (anche se, ammettiamolo, l’intera sequenza potrebbe essere letta come un enorme spoiler sul suo destino ultimo) uno scenario in cui la Regina dei draghi entra nella Capitale solo per trovarla rasa al suolo dalla sua rivale è perfettamente plausibile; nell’intreccio che immaginiamo, infatti, Jaime non è riuscito a fermare la Regina Folle prima che consegnasse l’intera Città all’altofuoco come avrebbe voluto fare Re Aerys, per non doverla cedere alla sua nemica.

Il Trono di Spade: gli effetti dell'Altofuoco nell'episodio The Winds of Winter

3. Il doppio fronte della Regina dei Draghi e del suo Primo Cavaliere Tyrion Lannister

Il Trono di Spade: Tyrion e Daenerys in The Winds of Winter

Per il momento, tuttavia, Dany non ha ancora toccato il suolo di Westeros; la sua flotta potrebbe approdare a Dorne per raccogliere il supporto di Lancia del Sole mentre le forze di terra di Alto Giardino controllate da Lady Olenna la attendono più a nord. Un contingente militare senza precedenti alla quale la regina Cersei ha poco da contrapporre che non sia l’altofuoco, che come dicevamo poc’anzi sembra destinato a consumare lei, il suo gemello/ amante, e l’intera capitale prima che Dany e i suoi alleati possano schiacciarla.

Il Trono di Spade: Tyrion e Daenerys guidano la flotta nell'ultima scena di The Winds of Winter

Tyrion Lannister, primo cavaliere della Regina, potrebbe dunque essere l’ultimo della sua casata – per quanto senso potrà avere l’antico sistema feudale dopo che Dany avrà “spezzato la ruota“. Anche se molti sono convinti del fatto che Tyrion non sia affatto un Lannister: per loro quando Lord Tywin, in punto di morte, gli diceva “Tu non sei mio figlio“, non parlava figurativamente. Se Tyrion fosse infatti frutto di uno stupro subito da Lady Joanna Lannister da parte di Re Aerys, come teorizzano tanti lettori delle Cronache, il Folletto sarebbe niente meno che un altro Targaryen, e questo spiegherebbe la sua inclinazione verso i draghi e il suo sangue freddo nella scena in cui libera dalle catene Viserion e Rhaegal.

Chi scrive è sempre stata scettica riguardo alla possibilità del disvelamento di altri Targaryen segreti dopo Jon, ma in ogni caso anche se Tyrion fosse destinato ad essere la “terza testa del drago”, lo scopriremo nell’unica guerra che conta davvero. Caduta l’ultima, immemore regnante del vecchio ordine, le forze del Re del Nord non possono rimanere l’unico baluardo di difesa dei Sette Regni contro il Re della Notte, e siamo certi che Dany, anziché sedere su quel che resta del trono di spade, porterà Drogon, Rhaegal e Viserion sulfronte settentrionale a dar man forte a suo nipote.

4. Euron Greyjoy, “evocatore di draghi”

Il trono di spade: Pilou Asbæk nell'episodio The Door

Prevenuto da Yara e Theon nei suoi piani di alleanza con Daenerys, Euron Greyjoy è destinato a giocare un ruolo nella parte finale della nostra storia; indubbiamente, a questo punto, comeantagonista della nostra Regina dei Draghi. Ma non ce lo vediamo a offrire la sua mano alla regina nera Cersei, certamente poco interessata ad un nuovo matrimonio dopo aver finalmente ottenuto il trono tutto per sé, per cui il suo attacco a Dany sarà indipendente e volto a ottenere il controllo della sua arma più potente: i draghi. Nei romanzi, infatti, Euron “Occhio di Corvo” è in possesso di misterioso un artefatto che dichiara di aver trovato nelle rovine di Valyria: un enorme corno chiamato Evocatore di Draghi, che Euron mostra agli Uomini di Ferro durante l’Acclamazione a Pyke per convincerli di essere in grado di conquistare Westeros. Sul corno è presente un’iscrizione in valyriano che recita: “Io sono Evocatore di Draghi. Nessun mortale che mi suoni sopravviverà. Il sangue per il fuoco, il fuoco per il sangue“. Nello show il corno non si è visto, ma nella settima stagione potrebbe essere introdotto un altro escamotage per cui Euron possa diventare una seria minaccia per Daenerys, e per i suoi nipoti Yara e Theon, naturalmente, i quali potrebbero riconquistare le loro aspre, amate isole una volta annientato il perfido zio con l’aiuto di Dany.

5. Daario e Jorah: il tradimento e la redenzione

Prima di partire per Westeros, Dany si è “disfatta” dei suoi seguaci più devoti, Ser Jorah Mormont – spedito a cercare una fantomatica cura per il morbo grigio che lo affligge – e Daario Naharis, abbandonato a Meereen perché dal punto di vista logico e politico non le conveniva portarsi dietro un amante che potesse tra l’altro trasformarsi in un ostaggio, una debolezza. Ma Daario potrebbe trasformarsi in una debolezza in ogni caso, se la sua non è un’uscita di scena definitiva, perché Euron potrebbe raggiungerlo a Meereen e cercare di convincerlo a vendicarsi. Quanto a Jorah, per lui ci sarà certamente un’ultima apparizione a Westeros, e chissà che, oltre all’amata Daenerys, non faccia in tempo a incontrare la piccola, incredibile creatura che ha ereditato il suo titolo: Lady Lyanna dell’Isola dell’Orso.

Il trono di spade: Iain Glen in The Door

6. La Fratellanza senza Vessilli 2.0

Il Trono di Spade: il ritorno di Arya nell'episodio The Winds of Winter

Uno degli scenari più interessanti della settima stagione dal punto di vista della convergenza geografica di vari personaggi sono leTerre dei Fiumi: Arya l’abbiamo vista affettare e cucinare Frey alle Torri Gemelle; una certa signora che le ha promesso che si sarebbero riviste e che è appena stata esiliata da Re Jon, Lady Melisandre, potrebbe scendere a sud per raggiungere il suo “collega” Thoros di Myr e continuare a combattere la guerra del Signore della Luce con la Fratellanza Senza Vessilli. Fratellanza a cui, nel frattempo, si è unito anche l’ex mastino dei Lannister Sandor Clegane; senza contare che potremmo rivedere pure Gendry.

La nostra ipotesi è quella di un fronte comune, dunque, ma a quale scopo? Un altro contingente in rotta verso il Nord e la Battaglia per l’Alba, o verso la fragile capitale? E quando ci sarà rimasto solo un nome sulla lista di Arya, quello di Gregor Clegane, sarà lei ad affrontare la terrificante guardia del corpo della regina Cersei? O sarà Sandor ad avere la soddisfazione di uccidere suo fratello?

Il Trono di Spade: Ian McShane e Rory McCann in The Broken Man

7. Due Donne Rosse: chi è Azor Ahai?

Tra le manovre di Tyrion durante la sua reggenza a Meereen sappiamo qual è stato l’esito del patto con gli schiavisti; la sua trama per ottenere il sostegno del culto di R’hllor per Daenerys, invece, potrebbe essere stata più lungimirante. Già prima della sesta stagione avevamo visto che il seguito di Dany tra i sacerdoti del Dio della Luce era notevole: nell’episodio Il tempo è giunto, con l’introduzione di Lady Kinvara – omologa di Melisandre interpretata dalla bella israeliana Ania Bukstein – è indubbiamente significativa in questa ottica. Kinvara, infatti, dimostra di averepoteri simili a quelli di Mel parlando a Varys del suo passato, afferma che Dany è “colei che è stata promessa“, e annuncia che i sacerdoti di R’hllor porteranno la buona novella in lungo e in largo per Essos. Nella premiere della sesta stagione, d’altro canto, Mel aveva chiaramente annunciato che “colui che è stato promesso” è Jon Snow, tornato dalla morte per volere di R’hllor. Chi è dunque il principe della profezia? Chi è Azor Ahai redivivo, il futuro eroe della battaglia per la vita contro gli Estranei?

Il trono di spade: l'attrice Carice Van Houten in una foto della première della sesta stagione

Jon sembrerebbe il candidato più quotato per la sua origine: figlio di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen, è letteralmente la canzone del ghiaccio e del fuoco. Senza contare che Rhaegar non avrebbe mai tradito la principessa Elia con Lyanna se non avesse avuto una buona ragione: una profezia che annunciava una nuova Lunga Notte, e la necessità, per lui, di concepire un terzo figlio – il principe promesso (Elia, dopo il secondogenito Aegon, non poteva avere altre gravidanze). Dany, nata nella tempesta e rinata dalle fiamme, ha pure diversi tratti che ne fanno il possibile oggetto di questa e altre profezie (nei libri Maester Aemon la pensa così); ma forse Westeros ha il suo campione e Essos la sua, e zia e nipote, non un unico eroe ma un’alleanza di fronte alla quale l’oscurità sia costretta a fuggire, sono destinati a combattere insieme (forse persino a unirsi in matrimonio, per l’orrore di chi ha sempre guardato con disprezzo a questa possibilità troppo scontata). Anche così, il drago avrebbe due teste. Ci sarà una terza?

Il Trono di Spade: Jon Snow è il Re del Nord in The Winds of Winter

8. Sam alla Cittadella

Il trono di spade: Sam Tarly nella biblioteca della Cittadella di Vecchia Città

Una storyline minore (ma gustosa) della sesta stagione ha visto protagonista Samwell Tarly, finalmente giunto alla Cittadella di Vecchia Città in The Winds of Winter, e accompagnato in unabiblioteca che è il sogno di qualsiasi studioso. Inviato da Jon – quando questi era ancora Lord Comandante della Guardia della Notte e non Re del Nord – a Vecchia Città per diventare il successore di Maester Aemon, Sam è probabilmente destinato ascoprire qualcosa, in quella biblioteca o comunque nella Cittadella dei sapienti di Westeros, di importante ai fini della battaglia finale. Il fatto che abbia con sé Veleno del Cuore, la spada in acciaio valyriano del suo casato, potrebbe essere significativo: le sue ricerche e i suoi incontri potrebbero metterlo sulla strada giusta per creare un arsenale efficace contro gli Estranei e il loro esercito di morti. O anche far emergere qualche dettaglio importante sulla profezia di Azor Ahai redivivo

9. Il Nord: Jon Stark Targaryen, Sansa e Ditocorto

Il trono di spade 6: Lyanna Mormont in un istante di The Winds of Winter

E veniamo a Grande Inverno, sicuramente uno dei fronti che hanno regalato, e continueranno a regalare, più emozioni in questa fase del nostro show; il bastardo di Ned Stark è stato appena proclamato dai vassalli – Mormont, Glover, Manderly – Re del Nord; nel frattempo l’effettivo erede di Robb, Bran, diventato il Corvo con tre occhi, ha scoperto la verità sui suoi natali: bastardo forse, ma non di Ned. Jon – se questo è il nome che avrebbero voluto per lui i suoi genitori, cosa niente affatto certa – è figlio della sorella di Lord Eddard, Lady Lyanna, e dell’erede del Re Folle, fratello maggiore di Daenerys, Rhaegar Targaryen.

Il Trono di Spade: l'attrice Sophie Turner interpreta Sansa in Battle of the Bastards

Nella sua nuova veste regale, Jon potrà organizzare la disperata difesa dall’imminente calata degli Estranei, ma cosa comporterà la scoperta di Bran? Questi, ricordiamolo, si trova ancora a nord della Barriera, Benjen ha abbandonato lui e Meera Reed all’albero-diga dove Jon e Sam, anni fa, espressero i loro voti alla confraternita dei Guardiani della Notte. Come farà arrivare l’informazione a Grande Inverno è un bel mistero, ma forse c’entrano gli alberi-diga. Nel frattempo, Jon ha una serpe in seno che ha l’aspetto di un alleato molto poco raccomandabile, Lord Petyr Baelish, il quale sta tentando sedurre Sansa, inimicandola al fratello/ cugino. Forse una parte di Sansa desidera davvero il potere per sé, forse desidera persino il Trono di spade, ma non tradirà mai Jon per Ditocorto. Piuttosto sarà lei a raggirare Baelish e a manipolarlo ai suoi scopi, ottenendo il sostegno di Robyn Arryn e della Valle: Sansa non è più l’ingenua di una volta, e giocando con lei a carte scoperte (“Voglio sedere sul trono con te al mio fianco“), Ditocorto si è praticamentecondannato alla rovina.

Il Trono di Spade: Ditocorto insieme a Sansa in The Winds of Winter

10. L’enigma Bran e il crollo della Barriera

Il Trono di Spade: Bran in un'immagine della puntata The Winds of Winter

Infine torniamo a Bran, che sin dall’inizio di questa storia rappresenta la componente più misteriosa dell’ordito narrativo delle Cronache e del nostro show. Il suo potere è servito, per ora, a scoprire l’origine degli Estranei e la verità sulla nascita di Jon, e sappiamo da Benjen Stark che il suo destino è, in qualche modo, quello di attendere il Re della Notte alla Barriera. In che modo le due cose sono collegate? Ciò che Bran ha scoperto servirà a Jon, a Dany, o al loro terribile avversario, che, conviene ricordarlo, ha “marchiato” durante un contatto telepatico Bran Stark, manovra che ha annullato la magia che proteggeva la caverna del Corvo con tre occhi?

Il Trono di Spade: Bran in una foto di The Winds of Winter

Vediamo cosa esattamente Benjen ha detto a Bran: “Imparerai a controllare il tuo potere. Il Re della Notte prima o poi troverà il modo di arrivare alla Barriera, e quando lo farà tu sarai lì ad attenderlo.” Per proteggere la Barriera e i Sette Regni? Non secondo noi. Bran sarà lì per assicurargli il passaggio; Bran Stark, il Corvo con tre occhi, vanificherà l’incantesimo che protegge la Barriera e ne causerà il crollo. Abbiamo il sospetto, insomma, che nella Battaglia per l’Alba Bran possa non essere una forza completamente positiva; ma potrebbe rivelarsi anche un mediatore neutrale destinato a custodire i frammenti di un mondo trasfigurato per sempre dopo la guerra, o avere un ruolo più attivo, assumendo, attraverso i suoi poteri di warg, ilcontrollo di uno dei draghi, configurandosi come la fantomatica terza testa del drago (Martin stesso ha detto che non è necessario essere di sangue Targaryen per controllare i draghi): nella triade accanto a Jon (ghiaccio e fuoco insieme) e Dany (fuoco), lui, l’unico figlio maschio superstite di Ned Stark e Catelyn Tully, sarebbe l’eroe del ghiaccio, e il custode della memoria di Grande Inverno.

You will never walk again… but you will fly.

A conti fatti, Bran resta un rompicapo, l’elemento più imprevedibile e arcano della nostra storia avviata verso la sua epica conclusione. Noi abbiamo provato a sciorinare le nostre “profezie”, adesso, se vi va, è il momento di raccontarci le vostre nei commenti; abbiamo tempo prima della fine di questo lungo e crudele inverno senza Il trono di spade.

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