“Fringe”: ecco 7 motivi per cui ci manca!

Lanciato in tv, circa 7 anni fa, Fringe si presentò un mix tra fantascienza e un crime drama. Tutto ruotava attorno ad una giovane agente dell’FBI che, per riuscire a salvare la persona amata da un virus sconosciuto, si era ritrovata costretta a chiedere l’aiuto di un vecchio e squinternato scienziato e del suo irrequieto figlio prodigio. Nel corso delle cinque stagioni, il profilo della serie è mutato notevolmente trasformandola in qualcosa di molto simile ad un crime – family – scifi – drama. Il piccolo e bizzarro nucleo semi – familiare del Fringe Team, è divenuto il perno centrale di tutti gli eventi narrati nella serie, attirando così sempre più l’affetto e il supporto dei fans. 

Ecco alcuni motivo per cui ci manca questo telefilm:


1) L’evoluzione dei personaggi Durante la prima stagione, la principale trama ruotava attorno al mistero del fidanzato di Olivia, nonché doppiogiochista, agente John Scott. Quando però gli autori si sono resi conto che la storia era troppo complicata e poco interessante, hanno optato per qualcosa di meno contorto e più bizzarro, focalizzando l’attenzione sul nucleo del Fringe Team, sui loro legami e sul loro passato. Da quel momento in poi, i toni stessi della serie si sono evoluti. La capacità di creare un gruppo di personaggi tanto carismatici e affascinanti, ha fatto sì che il serial venisse accolto meritatamente nel cuore dei fans, guadagnandone l’affetto incondizionato. In cinque stagioni abbiamo assistito praticamente a qualsiasi cosa: i personaggi hanno ottenuto e perso poteri, sono passati al lato “oscuro” per poi tornare sui propri passi (NON TUTTI!), sono stati uccisi anche in più di un’occasione, cancellati dal tempo e dallo spazio, si sono innamorati, si sono allontanati, alcuni sono perfino emigrati in un universo parallelo. Ognuno dei protagonisti delle vicende di Fringe ha avuto l’occasione di guadagnarsi il suo spazio sulle scene, perfino i personaggi secondari come William Bell, Lincoln o Nina Sharp. Una scelta coraggiosa, non c’è dubbio…ma vincente!

2) La rottura della “maledizione” di Joshua JacksonIl ruolo di Peter Bishop era completamente diverso da quello interpretato da Joshua Jackson in “Dawson’s Creek” da (l’ironico Pacey Witter, ricordate?), il che ha dato l’opportunità a Josh di dimostrare le sue eccezionali doti recitative a 360 gradi e prendere le dovute distanze dall’ombra del “teenager di Capeside” che gli era rimasta incollata addosso. Fortunatamente, dopo Fringe, non sarà difficile per lui saltare da un progetto all’altro. Non siete d’accordo? 

3) La sua insolita natura da family dramaFringe è riuscito a percorrere senza intoppi la linea di demarcazione che separa la tv per bambini, appena entrati nel mondo delle stranezze e dell’impossibile, e la tv adatta ai genitori che hanno voglia di guardare qualcosa di interessante il venerdì sera. Un po’ come fecero ai loro tempi, Amazing Stories e The Twilight Zone. Rapporti padre – figlio con rispettivi litigi, recriminazioni, rimpianti e bei momenti condividi, relazioni d’amicizia che sfociano in rapporti pseudo-familiari, un team di lavoro che si trasforma in una vera e propria famiglia, nel bene e nel male…questo è Fringe!

4) Nina Sharp – A fare da supporto ad un cast già eccelso, ecco la fantastica Blair Brown, interprete della misteriosa Nina Sharp, direttore generale amministrativo della Massive Dynamic, la società tecnologica creata dal genio malefico di William Bell, che ha sempre rappresentato il punto interrogativo principale di questa serie. Ha governato egregiamente con un braccio robotico inguainato in un guanto di pelle, rischiando la sua incolumità in più di un’occasione per proteggere e aiutare il Fringe Team, e così si è guadagnata con merito un posto nella classifica dei personaggi più enigmatici della tv! Complimenti signora Sharp! 


5) Un complesso unico di protagonistiFringe è stato uno dei pochi serial tv a proporre un complesso di protagonisti profondamente differenti l’uno dall’altro per sesso, età, razza, stato sociale e…beh, anche capacità intellettive! La cosa incredibile è che questo stesso complesso eterogeneo ha funzionato alla grande, riuscendo ad integrare in modo eccellente le differenze e i punti di comunione tra i vari protagonisti… 

6) I molteplici soprannomi di AstridNel corso delle cinque stagioni, Walter ha involontariamente chiamato Astrid con una serie infinita di nomi e soprannomi d’ogni genere, da “Astro” ad “Asgard” passando per “Claire” (in uno dei momenti più concitati di Walter!). Il rapporto tra questi due personaggi si è evoluto a tal punto da trasformare la dolce Astrid da semplice assistente in laboratorio a fedele braccio destro di Walter, in più di un’occasione. Insieme a Peter ed Olivia, è l’unica ad aver sempre saputo come trattare Walter, come farlo sentire meglio nei momenti difficili. E’ importante notare come, nei momenti più critici del Dr. Bishop, improvvisamente spuntasse fuori la sua capacità di pronunciare il nome esatto: Astrid. 

7) Tutti gli eventi Fringe e le bizzarre creature Dei pelati e silenziosi viaggiatori del tempo in grado di controllare il continuum spazio – temporale, un misterioso virus che induce la combustione spontanea umana, portali spazio temporali che tagliano a metà i corpi umani, viaggi tra universi paralleli, Mutaforma, immortalità, capacità rigenerative, rianimazione indotta…questa lista di eventi strambi è solo la punta dell’iceberg. Incredibile come cose del genere, a volte terrificanti o disgustose, abbiano potuto attirare la nostra attenzione!