I 30 film più attesi del 2015, secondo Comingsoon

Archiviato il 2014 in ambito cinematografico,il 2015, si preannuncia ricco di soddisfazioni per gli appassionati di cinema, già a partire da un mese di gennaio che debutta all’insegna di grandi nomi come Clint Eastwood, Tim Burton, Russell Crowe, Julianne Moore, Ridley Scott, Saverio Costanzo, Mike Leigh, Benedict Cumberbatch e molti altri ancora.

Ecco qui una lista dei film più attesi del 2015

 

Mad Max: Fury Road

Quello della trilogia di Mad Max è uno dei migliori mondi post apocalittici del cinema. Era il 1979 quando George Miller dava una dimensione diversa al deserto australiano con stile tossico, hardcore punk, extreme metal e la pazzia negli occhi di Mel Gibson perfetta per il ruolo. Ma non c’è nulla di nostalgico che spinga a inserire nella wish list del 2015 Mad Max: Fury Road. Le immagini del primo teaser anticipavano proprio quel clima che ci si aspetterebbe negli anni 2000 inoltrati, con un aggiornamento dello stile tossico, hardcore punk, extreme metal e la pazzia negli occhi di Tom Hardy che potrebbe essere perfetta quel il ruolo. Se poi è sempre George Miller a dirigere, tanto meglio.

Silence

Sono ormai decadi che finito di vedere un film di Martin Scorsese ci si domanda quando arriverà il prossimo. E anche dopo The Wolf of Wall Street, che sarà stato un film biografico un po’ troppo lungo con una storia al di sotto della portata del regista (ma pur sempre realizzato con maestria), il desiderio di sapere cosa arriverà è vivo più che mai. Silence racconta di un gesuita portoghese che nel 1600 va in Giappone per indagare sul presunto abbandono formale della religione da parte del suo mentore e diventa testimone delle persecuzioni contro i Cristiani. Una storia molto alla portata di Scorsese.

Knight of Cups

Non avere limiti nell’essere meticolosi è una virtù (o una patologia) che pochi hanno. Ma quei pochi, se sono registi cinematografici, possono sfiorare l’eccellenza producendo immagini capaci far vibrare ogni corda emotiva del pubblico. Stanley Kubrick era uno di questi. Terrence Malick è un altro. Con Knight of Cups ha trascorso più di un anno in sala di montaggio, rifinendo la storia di un uomo con le sue tentazioni, la celebrità e gli eccessi. Di più non si sa, eccetto che l’uomo sia interpretato da Christian Bale, affiancato da Natalie Portman e Cate Blanchett.

The Neon Demon

Cosa potrebbe succedere se Nicolas Winding Refn finisse per mettere le mani nel genere horror? Chi ha visto i suoi film risponde entrando all’istante in fibrillazione. Perché per il regista danese, gusto e disgusto visivo hanno pari attrattiva. Il suo cinema sa come sedurre lo spettatore, solleticandone i recettori e mandando in tilt le papille gustative. Refn dirige torchiando i personaggi nei contesti in cui si muovono (mentre è spremuto psicologicamente dall’amore in Drive, Ryan Gosling spreme a sua volta la testa del cattivo) e se c’è una peculiarità comune dei film horror, quella è proprio l’accanimento sui personaggi. Con The Neon Demon, anche descritto come un sexy thriller, non ci sarà da spaventarsi. Ci sarà da avere paura (che ci piacerà).

The Revenant

Se non è una cavernosa introspezione umana, Alejandro González Iñárritu neanche la prende in considerazione. Per il regista messicano le storie iniziano dentro i personaggi e, eventualemente, si diffondono intorno a loro. The Revenant, dall’omonimo romanzo di Michael Punke, è un western thriller che racconta di un uomo morente, ferito da un orso e lasciato al suo destino da coloro che viaggiavano con lui. Però lui sopravvive e quell’abbandono lo potrà digerire soltanto dopo aver trovato quei traditori che credeva amici per fargliela pagare. Sopravvivenza, redenzione e soprattutto vendetta. È abbastanza per inserire il film tra i più attesi? Se non lo fosse, è bene sapere che l’uomo in questione è interpretato da Leonardo DiCaprio e tra gli infedeli c’è Tom Hardy. E ora come la mettiamo?

Vizio di forma

Altissime aspettative nei confronti del nuovo film di Paul Thomas Anderson, grandissimo narratore di storie corali, di nuovo al lavoro col trasformista Joaquin Phoenix e con un altro dei suoi cast meravigliosi. Ciliegina sulla torta, stavolta, l’origine nella divertente,  psichedelica e strafumata detective story scritta dal misterioso Thomas Pynchon, sullo sfondo della Los Angeles del 1970 ancora sotto shock per i delitti della Manson Family.

Avengers – Age of Ultron

Siamo sicuri di essere in buona compagnia nella quasi spasmodica attesa di questo film, che già dal trailer si preannuncia… beh, apocalittico. Ci dispiace un po’ per l’assenza di Loki, ma siamo sicuri che Joss Whedon, col suo amore per il fumetto e il suo senso dell’ironia, non ci farà rimpiangere il primo travolgente capitolo delle avventure della squadra dei mitici supereroi Marvel.

The Hateful Eight

Abbiamo letto una stesura della sceneggiatura (insomma, qualcuno lo ha fatto), seguito le varie e sdegnate reazioni di Quentin Tarantino all’accaduto e provato sollievo nel vedere che alla fine non se l’è proprio sentita di abbandonare un progetto che gli stava tantissimo a cuore. Già un film di Tarantino è un evento in sé, ma un western claustrofobico e cattivo nello splendore del formato panoramico a 70 mm. promette di essere un vero e indiscutibile capolavoro.

Ant-Man

I personaggi cosiddetti minori della Marvel ci hanno sempre affascinato, in qualche caso anche più dei supereroi superstar. Di Ant-Man in particolare, eroe dell’infinitamente piccolo alla guida di un esercito di formiche, ci sarebbe tanto piaciuto vedere l’adattamento del talentuoso britannico Edgar Wright. Ma visto che così non sarà, resta comunque la curiosità di scoprire cosa ne avrà fatto Peyton Reed, più noto per le sue commedie che per altro.

Chappie

Siamo rimasti folgorati dal film di debutto di questo talentuoso sudafricano con la passione per la fantascienza politico-sociale, non abbiamo condiviso le critiche negative al suo primo film americano, Elysium, coerente col discorso iniziato con District 9, e dunque ci aspettiamo moltissimo da questo Chappie, che promette di essere ancora più stimolante e spettacolare dei precedenti. Perché Neill Blomkamp è uno che va dritto per la sua strada, se ne frega delle mode e dei budget e riesce sempre a sorprenderci con l’originalità della sua visione. Dovremo aspettare la fine di marzo per vederlo, ma possiamo consolarci guardando su youtube il corto che gli è servito di ispirazione, Tetra Vaal.

Jupiter – Il destino dell’universo

I Wachowski dividono sempre e su tutto, ma io ho adorato quel folle progetto che era Cloud Atlas e in questo nuovo film rilanciano ancora con una storia di fantascienza su un predestinato. Curioso di vedere come se la caverà uno degli attori più migliorati degli ultimi tempi, Channing Tatum.

Inside Out

La Pixar è semplicemente la casa di produzione dalla qualità media migliore di sempre. Dopo troppi sequel Inside Out potrebbe farli tornare ai livelli dei loro capolavori. Ambizioso tentativo di personificare le emozioni umane, e di emozioni se ne intendono.

Star Wars: il risveglio della Forza

Le storie con cui sei cresciuto te le porti dietro per sempre. Nel mio caso è questo il motivo per cui rivedere una nuova avventura di Star Wars che possa lavare l’onta della terribile nuova trilogia di Lucas mi fa salivare. Non so voi, ma quando sento il tema dell’Impero mi salgono le palpitazioni.

Entourage

Le serie televisive raramente hanno regalato adattamenti cinematografici convincenti, ma questo progetto lo attendo con l’ansia di chi ha applaudito la serie come una delle cose più divertenti, irriverenti e anche credibili mai fatta sul mondo del cinema visto da dietro le quinte.

Tomorrowland

Il nuovo film di Brad Bird, uno che ha diretto Il gigante di ferro e Gli incredibili lo si attende con trepidazione di default. In più è scritto dall’imprevedibile Damon Lindelof e viene presentato come il nuovo Incontri ravvicinati del terzo tipo. Il mistero sapientemente creato intorno a questo film amplifica l’attesa.

Blackhat

Michael Mann è uno dei più grandi registi viventi, e ogni suo nuovo film un evento: per noi come per tantissimi cinefili di tutto il mondo. A sei anni da Nemico pubblico, l’americano si prepara a tornare nei cinema con un cyberthriller globale che promette per temi e caratteristiche di esaltarne le capacità e le inclinazioni, tanto sul versante narrativo che su quello estetico. Nei panni dell’hacker cui il governo americano si rivolge per fermare un pericoloso cyber terrorista, il muscoloso Chris Hemsworth, lanciatissimo.

Carol

Anche Todd Haynes è un grandissimo del cinema dei nostri giorni. Dopo il capolavoro Io non sono qui e la splendida miniserie Mildred Pearce, ha adattato un romanzo di amore lesbico scritto da Patricia Highsmith nel 1952 sotto pseudonimo, di cui ha voluto protagoniste due attrici di enorme talento come l’oramai veterana Cate Blanchett e la più giovane ma assai promettente Rooney Mara.

Il Racconto dei Racconti

Potrebbe sembrare strana la scelta di Matteo Garrone che, dopo Gomorra e Reality, si è messo in testa di tradurre al cinema, col supporto di un cast internazionale, “Lo cunto de li cunti”, raccolta di fiabe in lingua napoletana scritte all’inizio del ‘600. E invece, consideranto il gusto per il nero e il grottesco del regista dell’Imbalsamatore, il film promette di essere una vera e propria bomba. Pronta per esplodere felicemente al  Festival di Cannes.

Mia madre

Del nuovo film di Nanni Moretti (altro titolo in predicato di essere presentato a Cannes) si parla già come di un lavoro che richiama lo stile de La stanza del figlio, il titolo più eccentrico della produzione del regista. La cosa non ci manda in visibilio (amiamo di più il Moretti classicamente morettiano) ma non per questo non lo aspettiamo con grande interesse e grandi speranze. Perché Nanni è sempre Nanni.

Spectre

Recuperato smalto da quando è Daniel Craig a interpretarlo, 007 sta vivendo una nuova giovinezza cinematografica. E se Skyfall è stato uno dei migliori Bond-movie di sempre e uno dei più bei film della stagione 2012, ma anche una sorta di punto a capo definitivo su tutta un’era, siamo impazienti di vedere come l’Agente con licenza di uccidere cambierà nuovamente pelle. Tornando, ancora una volta, al passato, come il titolo lascia ben intuire.

Shaun – Vita da pecora: il film

Perché attendiamo ancora un film della Aardman che riesca a riproporre il genio dei loro cortometraggi nei tempi di un lungometraggio. Che sia la volta buona?

The Walk

C’è il rischio di retorica, ma il trailer del film di Robert Zemeckis dedicato alla figura di Philippe Petit mi ha conquistato con la sua pura forza tecnica. Vertigine.

Pixels

Perché un precedente omaggio alla storia dei videogiochi, Ralph Spaccatutto, era un primo passo. L’impostazione alla Ghostbusters di Pixels è un plus.

Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts

Ho amato alla follia le strip, non ho mai gradito la loro versione animata. Masochisticamente, sono pronto a valutare un’altra sfida di cineasti coraggiosi. Non smetto di sperare nel miracolo.

Regression

Avendo apprezzato The Others di Amenàbar, l’idea di un uomo accusato di un crimine che non ricorda di avere commesso mi appare più originale di quanto non sia. E sono ben disposto verso Ethan Hawke dopo La notte del giudizio.

La giovinezza

Perché guardare un film di Paolo Sorrentino è un’esperienza estetica, un rapimento, una contemplazione del “bello”. Perchè mi incuriosisce il lavoro con Michael Caine e con il cast internazionale e perchè voglio capire se dopo La grande bellezza ci sarà o meno “Il diluvio”.

Child 44 – Il bambino numero 44

Perchè il romanzo di Tom Rob Smith da cui il film è tratto è mia nella top five dei thriller più belli dell’ultimo decennio. Perchè non vedo l’ora di addentrarmi nei segreti della Russia anni ’50 e di vedere Tom Hardy alle prese con Leo Dimidov, ufficiale di polizia e dolente antieroe.

Hunger Games – Il canto della Rivolta: parte 2

Per vedere se alla fine Katniss sceglierà Peeta o Gale, per placare quel senso di incompiutezza che ho avvertito alla fine del terzo film e perché, alla faccia di Twilight e di altri strafamosi franchise, la saga di Hunger Games per me resta sempre la più avvincente.

Sea of Trees

Perchè Matthew McConaughey è forse l’attore americano più bravo del momento e di lui non voglio perdermi niente. Perchè un film che parla di suicidio è pur sempre un film “contro” e vedere in che modo Gus Van Sant abbia affrontato il tema mi incuriosisce molto. Per capire come si muoverà la macchina da presa del regista nella famosa Foresta dei suicidi ai piedi del monte Fuji. Perchè mi affascina profondamente la cultura giapponese.

Cinquanta sfumature di grigio

Perchè anche chi scrive ha un lato voyeuristio e morboso. Perchè il libro è indifendibile e quindi bisogna assolutamente scoprire se il film sarà riuscito in qualche modo a nobilitarlo.de